Si è chiusa la domanda di partecipazione al primo concorso del PNRR. Sale ora l’attesa dei partecipanti in merito alla data di espletamento della prova scritta, che presumibilmente potrebbe essere fissata tra la metà e la fine di febbraio. Ci sono stati anche aspiranti che durante il periodo di apertura della finestra temporale hanno avuto ripensamenti, pagando la tassa di segreteria ma poi non inoltrando la domanda. Al riguardo, è possibile ottenere il rimborso? Di seguito i chiarimenti.
Cosa dice il Ministero sulla possibilità di rimborso della tassa d’iscrizione
Come ad ogni concorso la partecipazione comporta il pagamento di una tassa d’iscrizione. La presentazione della domanda a questa procedura concorsuale ha comportato, nello specifico, il pagamento di un contributo pari a 10 euro per ciascuna classe di concorso o posto di insegnamento richiesto. Alcuni candidati però, pur pagando questa tassa, alla fine hanno deciso di non inoltrare la domanda. I motivi possono essere i più vari. Potrebbero essere sorti problemi personali, potrebbe aver scoraggiato la presenza di pochi posti per alcune classi di concorso in alcune regioni, e potrebbero anche aver rinunciato per paura del vincolo triennale. A prescindere però dalla motivazione, è prevista la possibilità di rimborso?
Il Ministero, tra le FAQ, contempla due casistiche di rimborso diverse da quella del mancato inoltro della domanda. Viene infatti preso a riferimento il caso dell’inoltro dell’istanza per una classe di concorso e successivamente il candidato decideva di cambiare classe di concorso. In quel caso il Ministero suggeriva di annullare l’inoltro della domanda sulla piattaforma e procedere successivamente all’inserimento di una nuova domanda di concorso con le classi desiderate, provvedendo al versamento dell’importo corrispondente al bollettino generato in base alle classi di concorso richieste. In questo caso si poteva eventualmente chiedere il rimborso del primo versamento effettuato.
L’altro caso contemplato è quello del versamento di un importo superiore rispetto a quello richiesto a titolo di tassa d’iscrizione. Qui il Ministero prevedeva che il candidato potesse richiedere il rimborso di quanto erroneamente versato, compilando un apposito modello sul quale andrà apposta una marca da bollo di € 16,00, e inviandolo tramite posta elettronica certificata del soggetto interessato all’indirizzo dgpersonalescuola@postacert.istruzione.it oppure per posta ordinaria o raccomandata, all’indirizzo: Ministero dell’Istruzione – Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione – Direzione Generale per il personale scolastico – Ufficio I – Viale Trastevere, 76/A – 00153 Roma.
In definitiva, in teoria, la possibilità di chiedere il rimborso anche senza aver inoltrato la domanda dovrebbe esserci, sebbene non sia contemplata dal Ministero. Va comunque preso in considerazione che per farsi restituire 10 euro si dovrà pagare una marca da bollo di 16 euro.