Concorso
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Prosegue l’espletamento delle prove orali del primo concorso PNRR mentre già si parla del secondo bando. Coloro che nella procedura ancora in corso non sono risultati vincitori sono pervasi da delusione e sconforto, tanto che, leggendo le testimonianze sui social, sono portati a scegliere di non partecipare più anche al secondo concorso PNRR. Ad avere questo stato d’animo sono specialmente coloro che, non solo hanno superato la prova scritta e orale, ma lo hanno fatto brillantemente, conseguendo 100 punti sia allo scritto che all’orale. Va però detto che le dinamiche e le situazioni sono diverse da regione a regione e a seconda della classe di concorso. Vediamo perchè.

Essere vincitori al concorso docenti: i principali fattori da valutare

Ottenere il massimo punteggio alle prove, sebbene ampli le opportunità, non dà comunque la garanzia di assumere lo ‘status’ di vincitori. I fattori in gioco sono principalmente 2. Innanzitutto un primo elemento da considerare è il numero di posti banditi per ogni regione e classe di concorso. Se in una regione ci sono pochi posti le opportunità sono comunque ridotte se si considera che poi l’intero punteggio contempla anche la valutazione titoli, che per un aspirante può permettere di ottenere un maggiore punteggio e per altri di meno.

Altro aspetto importante è il numero di riservisti al concorso PNRR, che anche in questo caso può essere maggiore in alcune regioni rispetto ad altre. Ricordiamo a tal proposito che è prevista la riserva del 30% dei posti per coloro che hanno svolto almeno 3 anni di servizio nella scuola statale negli ultimi 10 anni (anche non continuativi) di cui uno nella classe di concorso/tipologia di posto per la quale concorre. E accanto a questa le altre riserve previste sono:

  • la riserva di posti prevista dalla legge 12 marzo 1999, n. 68, recante “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, nei limiti della complessiva quota d’obbligo dalla medesima legge;
  • la riserva di posti prevista dagli articoli 1014, comma 1, e 678, comma 9, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (codice dell’ordinamento militare). Si tratta della riserva di posti pari al 30% a favore dei militari volontari congedati;
  • la riserva pari al 15% dei posti a favore degli operatori volontari che hanno concluso il servizio civile universale senza demerito.