Mentre ancora devono concludersi le prove pratiche e orali del primo concorso docenti del PNRR il pensiero è rivolto alle immissioni in ruolo. Il Ministro Valditara ha assicurato poche settimane fa che la procedura concorsuale si concluderà entro il 31 dicembre 2024. Entro tale data dunque tutti i vincitori dovrebbero essere immessi in ruolo. Ma in che modo si svolgono le operazioni di assunzione a tempo indeterminato? E a quali adempimenti sono tenuti gli aspiranti stessi? Facciamo chiarezza.
Immissioni in ruolo vincitori: quali fasi sono previste
Come per ogni concorso docenti le immissioni in ruolo seguono un preciso iter, suddiviso in due fasi. Innanzitutto l’Usr di riferimento pubblicherà un avviso preliminare di apertura delle operazioni propedeutiche alle assunzioni a tempo indeterminato. A questo punto verrà aperta la prima fase dedicata alla scelta della provincia. I vincitori inseriti nella graduatoria di merito dovranno compilare un’istanza in via telematica in cui dovranno inserire un ordine di preferenza delle province presso cui intendono ottenere il ruolo. Vengono dati solitamente pochi giorni di tempo per poter procedere con l’inoltro. Chiusa la finestra temporale dedicata alla prima fase l’Usr di riferimento pubblicherà un avviso contenente l’elenco di tutti gli aspiranti che hanno presentato la domanda e con l’assegnazione della provincia a ciascuno di essi.
Verrà dunque aperta la seconda fase, dedicata alla scelta della sede scolastica. Gli aspiranti saranno dunque tenuti, entro i termini indicati, ad inviare una nuova istanza in cui dovranno indicare un ordine di preferenza delle istituzioni scolastiche presso cui ottenere la titolarità . La scelta non verrà fatta ‘alla cieca’ perchè preliminarmente gli uffici scolastici avranno pubblicato le disponibilità per ogni provincia. Chiusa anche questa finestra temporale gli Usr pubblicheranno un nuovo avviso con l’assegnazione della scuola a ciascun aspirante. Seguirà solo la presa di servizio presso l’istituzione scolastica destinataria e l’inizio dell’anno di prova. Ricordiamo infatti che i docenti di scuola primaria e infanzia sono già abilitati e non dovranno seguire alcun percorso di abilitazione come avviene per la scuola secondaria.