Già si sapeva come il concorso docenti previsto dal PNRR non sarebbe stato efficace per la copertura delle cattedre su sostegno in alcune regioni. A complicare la situazione è anche la mancata proroga della procedura straordinaria ex art 59, con cui si sarebbe potuto assumere dalle Gps. A tutto ciò si sommano anche i numeri delle rinunce al citato concorso, che rendono ancora più drammatica la situazione su sostegno. Di seguito gli ultimi aggiornamenti.

Alcuni dati

Per i posti di sostegno in molti casi si è presentato al concorso un numero inferiore rispetto al contingente messo a disposizione per questa procedura, che ha visto il via con le prove scritte lo scorso 11 marzo (per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e primaria), e dal 13 marzo per la scuola secondaria. Il Secolo XIX ha riportato il dato della Liguria, dove i posti messi a bando per la scuola secondaria di primo grado erano 700 ma alla prova scritta si sono presentati solo in 164. Alla scuola primaria invece sono pervenute solo 17 domande per 413 posti messi a disposizione.

E che dire della Lombardia? Nell’ambito della scuola dell’infanzia, contiamo solamente 84 candidati che si sfidano per 440 posizioni disponibili. La situazione diventa ancora più evidente nel contesto della scuola primaria, dove ben 171 candidati mirano a occupare uno dei 4.111 posti. Tuttavia, la secondaria di I grado presenta una sfida maggiore: anche se ogni candidato (in totale 530) ottenesse un posto, ci sarebbero ancora posti vacanti, dato che le posizioni aperte sono 2.019. La situazione poi non migliora in altre regioni sempre del centro-nord. In Piemonte, alla scuola dell’infanzia contiamo 39 candidati per 232 posti, mentre alla primaria 48 per 1.357 cattedre. In Emilia Romagna i candidati per la primaria sono 88 per 761 posti.

Situazione inversa al Sud. Qui si hanno 15 posti per la Sicilia nell’infanzia, che saranno contesi da ben 1.299 candidati e i 51 posti alla primaria da ben 3.300 candidati. Livelli massimi si raggiungono alla secondaria dove 31 posti saranno contesi da 5.538 candidati, seguita dal Lazio con 216 posti alle Superiori che saranno contesi da 5mila 111 candidati.

Supplenze sostegno

La diretta conseguenza della situazione delineata sarà quella di un ennesimo anno scolastico all’insegna del precariato. Si assisterà quindi ancora ad un boom di supplenze, che nella maggior parte dei casi saranno assegnate a docenti privi del titolo di specializzazione, a danno quindi soprattutto di tutti gli studenti disabili. Questo problema potrebbe essere risolto solo adottando una soluzione di reclutamento parallela ai concorsi, come stanno chiedendo da tempo pressochè tutte le sigle sindacali. Pensiamo ad esempio al doppio canale. Ad oggi però non sembrano esserci segnali positivi in questo senso, perlomeno ai fini dell’a.s 2024/25.