Concorso per dirigenti scolastici: il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) ha concesso l‘ammissione alla prova del 23 maggio ai partecipanti con almeno 5 anni di esperienza nelle scuole paritarie. L’intervento legale dell’Anief ha nuovamente ottenuto risultati positivi. Il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, ha commentato il successo dell’azione legale, sottolineando l’importanza di garantire pari opportunità a tutti i candidati qualificati.
Concorso Dirigenti scolastici (DS) ed esclusione ingiusta
La recente azione legale dell’Anief ha portato all’inclusione dei candidati con esperienza nelle scuole paritarie nella prova preliminare del concorso per dirigenti scolastici, prevista per il 23 maggio. Il risultato è stato ottenuto attraverso un ricorso presentato al TAR, dimostrando la validità delle argomentazioni proposte dagli avvocati sindacali. Questa decisione evita l’esclusione ingiustificata di migliaia di insegnanti, preservando così una delle poche opportunità di carriera rimanenti nel sistema scolastico italiano.
Il concorso per dirigenti scolastici, bandito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) nel dicembre 2023, richiede ai candidati di essere laureati e confermati in ruolo con almeno 5 anni di servizio nelle istituzioni del sistema nazionale di istruzione statale. Grazie all’intervento dell’Anief, i candidati con esperienza nelle scuole paritarie possono ora partecipare alle prove preselettive insieme ai loro colleghi.
Il concorso parte il 23 maggio
La prova preselettiva del concorso per DS si terrà il 23 maggio con una sessione pomeridiana in tutto il territorio nazionale. Gli uffici scolastici regionali hanno già pianificato gli accoppiamenti candidati-sede, riservando posti anche per i candidati con decisioni giudiziarie che li ammettono con riserva, inclusi coloro con esperienza nelle scuole paritarie. Consisterà in 50 domande a risposta multipla, distribuite tra vari ambiti disciplinari, e avrà una durata di 75 minuti.
I candidati saranno valutati in base al numero di risposte corrette, senza penalità per le risposte errate o non date. Saranno ammessi alla prova scritta un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti disponibili per ciascuna regione, oltre a coloro che avranno ottenuto lo stesso punteggio dell’ultimo candidato ammesso.