‘Quali dirigenti scolastici? Questa è la domanda che ci si dovrebbe porre dopo l’espletamento della prova concorsuale scritta riservata, indetta con D.M. n. 107 del 8 giugno 2023, a favore dei ricorrenti del corso-concorso per Dirigenti Scolastici indetto con DDG 1259 del 2017. Insomma, la “sanatoria” che doveva porre fine ai contenziosi tra Ministero dell’Istruzione e del Merito e ricorrenti del corso-concorso per dirigenti, ottenuta grazie anche alla costituzione di un numerosissimo comitato di ricorrenti, riunitosi poi in alcune chat di Telegram’. Così inizia la lettera arrivata in redazione da parte del Comitato Coraggio.
Dettaglio di quanto accaduto il giorno della prova del concorso DS
Concorso DS. Il 6 maggio 2024, in una mattinata romana particolarmente soleggiata e calda, venivano convocati i candidati aventi diritto ai sensi del suddetto D.M. La fase di registrazione era prevista per le ore 10:30. Alle ore 09:30, dall’ingresso nord di via Portuense n. 1645/1647, presso il padiglione 7 della Nuova Fiera di Roma, gli addetti al servizio d’ordine iniziavano a far accedere i primi candidati in gruppi di c.a. 50 unità, con cadenza temporale di 4-5 minuti per ogni singolo gruppo.
Già dopo questa prima attesa, qualche candidata più anziana accusava il caldo intenso della giornata con qualche piccolo malore. Ogni gruppo, dopo un lungo percorso fatto di rampe di scale in salita e discesa, passerelle sopraelevate e percorsi tra vari padiglioni, raggiungeva il padiglione antistante al n. 7, in cui venivano espletati i controlli di accesso consistenti:
- nell’inserimento di un braccialetto di carta con QR-code al polso;
- scelta della lingua straniera per la prova prevista;
- inserimento del telefonino in una custodia sigillata con cordino a tracolla;
- controllo della ricevuta di pagamento personale;
- associazione del QR-code del braccialetto col tablet consegnato per la prova.
Il tutto avveniva senza la richiesta di generalità e/o documento
I controlli erano pressocché superficiali, viste le comunicazioni degli organizzatori (Formez e MIM Direzione Generale del personale scolastico) che consentivano l’accesso con la sola autodichiarazione anche a coloro che non erano in possesso della documentazione e/o della ricevuta di avvenuto pagamento della quota di iscrizione (pari a € 350), con l’impegno di un controllo successivo degli aventi diritto; di fatto poteva entrare chiunque.
Alle ore 10:20 c.a. i primi candidati potevano accedere al padiglione 7 e fatti accomodare nelle postazioni assegnate al momento, anche con zaini e valige senza alcun controllo dei loro contenuti, ciò ha consentito poi la presenza di telefonini adoperati, infatti, per registrare filmati (disponibili in quei giorni sui vari social) all’interno dello stesso padiglione oltre che per l’espletamento della stessa prova.
Intanto nel padiglione 7, seppur con molta lentezza, alle ore 13:00 c.a. si raggiungeva la massima capienza (2000 unità come specificato nel Piano di Sicurezza del padiglione stesso) e a questo punto veniva bloccato il suo ingresso. Più di 300 candidati rimanevano in piedi all’esterno nel padiglione antistante nell’attesa di entrare, già stanchi e ampiamente provati.
I partecipanti erano 400 in più del previsto
Gli organizzatori dell’evento (FORMEZ e Ministero dell’Istruzione e del Merito) e la Commissione d’esame, come risulterà dal verbale letto dagli stessi in aula, ammettevano che i partecipanti alla prova superavano di c.a. 400 unità il numero di candidati previsto (meno di 2000, deducibili dal numero di versamenti effettuati per la partecipazione alla prova stessa), con conseguenti danni all’erario di c.a. € 140.000,00.
Nel frattempo, l’organizzazione provvedeva a trasportare all’interno del padiglione 7 il materiale per le postazioni mancanti, posizionandole in modo casuale anche vicino ai servizi igienici e sopra ai tombini dell’impianto fognario collegato agli stessi che, già da qualche ora, emanavano cattivi odori. A questo si aggiungeva il caldo soffocante dell’ambiente interno al padiglione, che rendeva insufficiente l’azione degli impianti di climatizzazione.
Più di qualche candidato avvertiva malori, altri resistevano nell’attesa di affrontare la prova e, ad un certo punto, ciò è sfociato in una protesta generalizzata col rumoreggiare dei banchi, mirata ad ottenere un provvedimento, da parte della commissione, di rinvio della prova e/o di apertura delle saracinesche del padiglione che, comunque, venivano successivamente aperte, non solo per la circolazione di aria, ma anche per favorire il trasporto delle postazioni mancanti all’interno dello stesso padiglione e l’operatività dell’ambulanza in soccorso dei candidati in difficoltà.
Non tutte queste situazioni di difficoltà venivano verbalizzate, né tantomeno gli organizzatori e la stessa commissione si ponevano gli evidenti problemi di sicurezza, visto il superamento della capienza massima del padiglione 7, mettendo a repentaglio la sicurezza e la salute dei candidati, specie di quelli fragili.
Inizia la prova
In questo clima, alle ore 14:30 c.a., iniziava la prova scritta, consistente in un test a risposta chiusa e molti candidati, abbastanza provati anche dalla fame e dalla sete, chiedevano dell’acqua che veniva distribuita in quantità ridotta. Ciò accadeva nel mezzo della prova, disturbando la stessa già resa critica dal vociare continuo dei candidati che collaboravano tra loro e utilizzavano telefonini per rispondere alle domande del test, creando ulteriore confusione a danno della concentrazione dei candidati “onesti”. Tutto ciò nonostante i ripetuti richiami, seppur poco efficaci, della Commissione d’esame.
L’utilizzo continuativo e indisturbato dei telefonini e la collaborazione tra gruppi di canditati veniva confermato da diversi messaggi in alcune chat telefoniche di Telegram, di cui fa parte la grande maggioranza dei partecipanti al concorso. In esse emergeva anche la consapevolezza e il timore che l’intervento di un giudice potesse compromettere la procedura. Altra piaga non trascurabile è quella relativa ai candidati senza requisiti di accesso alla “sanatoria” in questione.
Candidati senza requisiti di accesso alla “sanatoria”
Da un controllo sommario, effettuato successivamente dal “Comitato Coraggio”, è risultato che una buona parte dei partecipanti e i c.a. 400 candidati non previsti, non avevano i requisiti stabiliti dal D.M. 107 del 23/06/2023 perché, molti di loro, “rientrati” con ricorsi ad adiuvandum in ricorsi altrui (anche di singoli ricorrenti), in gran parte “rigettati” da più sentenze negative simili e collegate, emesse dal Consiglio di Stato, come la sentenza la sentenza N. 04697/2023REG.PROV.COLL. Di altri partecipanti non si ha alcuna informazione, visto che, come già affermato, in quelle modalità poteva entrare chiunque.
Nonostante tutto, quasi la totalità dei suddetti candidati è stata ammessa al corso di formazione successivo, alla fine del quale verranno nominati dirigenti scolastici. Pare che solo qualcuno abbia poi ricevuto comunicazioni, recanti l’avvenuta esclusione, anche se tutto ciò viene trattato con assoluta discrezione e senza alcuna trasparenza, anche solo nella parte numerica relativa, da parte del MIM, come se questa presenza ulteriore non avesse inciso sullo svolgimento e sulla regolarità della prova concorsuale in questione. Controlli preventivi da parte del MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito), nella valutazione dei requisiti previsti per i candidati dal D.M. n. 107 del 08/06/2023, avrebbero evitato il sovraffollamento con tutte le conseguenze.
In questa situazione è difficile pensare che sia stato premiato il merito
In questi giorni, gran parte degli U.S.R. (Uffici Scolastici Regionali), hanno iniziato il corso di formazione per coloro risultati idonei, compresi i non aventi diritto che, dunque, verranno ingiustamente nominati Dirigenti Scolastici. Il Ministro On. Valditara, alla luce di questi fatti, anche di rilevanza penale, pensa di poter avallare una situazione simile? Oppure è giusto che decidano i giudici? Quali dirigenti scolastici sono stati selezionati in tali modalità? I più furbi o i più meritevoli?
Chi voleva superare la prova concorsuale in modo “onesto” e non è stato messo nelle condizioni per farlo, è giusto che venga escluso? Vogliamo un intervento, del Ministro On Valditara, per continuare a credere nella Giustizia, nelle Istituzioni e nel merito.
Comitato Coraggio