Concorso
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A seguito delle irregolarità rilevate nella prova preselettiva del concorso ordinario per Dirigenti Scolastici, tenutasi il 23 maggio 2024, un gruppo di candidati esclusi ingiustamente ha fondato il movimento PARI MERITO D.S. 30+ “Non uno di meno”. Questo gruppo mira a difendere i diritti di chi, pur avendo ottenuto un punteggio pari o superiore alla sufficienza (30/50), è stato escluso. Ci inviano un comunicato, per spiegare le loro ragioni.

Concorso ordinario Dirigenti Scolastici 2024: equità e trasparenza

I candidati del concorso ordinario per Dirigenti Scolastici chiedono con forza il ripristino delle condizioni di equità e trasparenza, garantendo a tutti coloro che hanno dimostrato una preparazione adeguata la possibilità di accedere alle fasi successive del concorso. Il gruppo sottolinea che la selezione dovrebbe basarsi su criteri meritocratici, accertando le competenze necessarie per ricoprire il ruolo di Dirigente Scolastico.

Il concorso, indetto con Decreto MIM n. 2788 del 18 dicembre 2023, ha sollevato diverse problematiche. Tra queste, la ridotta disponibilità di posti rispetto alle esigenze del sistema scolastico italiano, già compromesso dalla presenza di numerosi incarichi di reggenza. Inoltre, la preselettiva è stata caratterizzata da quesiti complessi e mal formulati, trasformandosi in una “carneficina” per i candidati.

Le principali lamentele del gruppo

  1. Differenze tra concorsi: Una delle principali ragioni della protesta riguarda l’incoerenza tra il concorso riservato e quello ordinario. Mentre nel concorso riservato era sufficiente ottenere 30/50 per superare la preselettiva, nel concorso ordinario questo punteggio non è stato considerato valido. Ciò crea una disparità di trattamento.
  2. Lesione dei diritti di partecipazione: Molti candidati, nonostante avessero ottenuto un punteggio sufficiente, sono stati esclusi dalla selezione, con conseguente violazione del diritto di partecipare alle successive fasi concorsuali.
  3. Pubblicazione tardiva dei Quadri di Riferimento: La pubblicazione dei quadri di riferimento solo 36 ore prima della prova preselettiva ha penalizzato molti candidati, specialmente chi era in viaggio o impossibilitato a prenderne visione in tempo.
  4. Quesiti ambigui e non pertinenti: Alcune domande presentavano formulazioni incomplete o ambigue, inducendo facilmente in errore. Inoltre, molte delle domande erano di natura puramente mnemonica, contravvenendo alle indicazioni ufficiali che miravano a testare competenze di comprensione e ragionamento.
  5. Mancanza di trasparenza: La mancata pubblicazione dei quesiti dopo la somministrazione della prova, sia per la prova ordinaria del 23 maggio che per la prova suppletiva del 30 luglio, ha alimentato ulteriormente il clima di incertezza e diseguaglianza.

Il gruppo PARI MERITO D.S. 30+ nel suo comunicato chiede di essere ammesso alle fasi successive del concorso. Chiede di essere trattato con pari merito rispetto ai candidati del concorso riservato e a quelli che hanno ottenuto un punteggio superiore a 35/50 nel concorso ordinario. La protesta si basa sulla richiesta di una selezione realmente meritocratica e trasparente, in linea con i principi costituzionali e le normative vigenti.