Ancora aperta la domanda di partecipazione al concorso ordinario di Religione Cattolica. Ci sarà tempo fino al 4 dicembre 2024. Gli aspiranti sono dunque alle prese con la compilazione e alcuni stanno attendendo la ricezione del certificato di idoneità diocesana da poter allegare all’istanza stessa (ricordiamo in merito che lo stesso deve essere rilasciato entro i 90 giorni antecedenti la scadenza della domanda di partecipazione). Nel frattempo molti tra i partecipanti hanno già iniziato a studiare e altri si appresteranno ora con l’inizio dello studio. La prova scritta si terrà probabilmente nei primi mesi del 2025. Ma su cosa verte il programma di studio? Facciamo chiarezza.

Le prove

Facciamo un riepilogo sull’articolazione del concorso ordinario di Religione Cattolica. Sarà prevista una prova scritta computer-based della durata di 100 minuti, comprensiva di 50 quesiti a risposta multipla, suddivisi in tre sezioni: conoscenze e competenze pedagogiche, psicopedagogiche e didattico-metodologiche (40 quesiti); conoscenza della lingua inglese (5 quesiti) e competenze digitali per l’uso didattico delle tecnologie (5 quesiti).

Quanto alla prova orale (della durata massima di 45 minuti per la secondaria e 30 minuti per infanzia e primaria) verterà sulle problematiche educative e sulle competenze didattiche generali, con una lezione simulata. Durante la prova orale sarà anche valutata la capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese, con un livello almeno pari al B2.

Concorso ordinario Religione Cattolica: cosa studiare

I programmi di studio per la scuola dell’infanzia e primaria e per la scuola secondaria sono contenuti all’Allegato 6 dei rispettivi bandi. Entrambi i programmi prevedono la conoscenza delle Indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica, degli orientamenti didattici, pedagogici e metodologici e degli elementi essenziali di legislazione scolastica. Per la scuola dell’infanzia e primaria, lo studio delle Indicazioni nazionali si concentra sul dPR 11 febbraio 2010. Per la secondaria, invece, è richiesto il dPR 11 febbraio 2010 per il primo ciclo e il dPR 20 agosto 2012, n. 176 per il secondo ciclo.

La sezione dedicata agli orientamenti didattici, pedagogici e metodologici è simile per entrambi i gradi di istruzione, con particolare attenzione alla psicologia dello sviluppo, alle teorie dell’apprendimento e alle competenze digitali. Con riguardo poi alla legislazione scolastica lo studio si dovrà concentrare sulle norme che disciplinano l’insegnamento della religione cattolica, la qualifica professionale del docente e le principali leggi che regolano il sistema scolastico italiano, con le particolarità che caratterizzano i diversi gradi di istruzione.