Continuano i disguidi intorno al primo concorso PNRR. Negli ultimi giorni in particolare a destare perplessità era stato il ‘modus operandi’ da parte dell’Usr Lombardia con riguardo alla conferma sulla cattedra dei docenti vincitori con supplenza ‘fino ad avente diritto’. Ora emergono problemi anche in merito all’assegnazione della sede nelle cui operazioni sembrano esserci stati errori. Di seguito i dettagli.
Ancora problemi col primo concorso PNRR
Il primo concorso del PNRR continua ad essere imperversato da criticità. Nelle scorse ore presso l’Usr Calabria erano emersi casi di annullamento delle prove orali fino a data da destinarsi. Intanto in molte province e classi di concorso i ritardi nell’espletamento delle prove si protrarranno fino a febbraio 2025. Per quanto riguarda la Lombardia le graduatorie di merito di alcune classi di concorso sono state pubblicate ad agosto completando le immissioni in ruolo entro il 31 dello stesso mese. A metà settembre sono state pubblicate ulteriori GM e il 26 settembre scorso è stata completata la fase 2 delle immissioni con la relativa assegnazione della sede. È proprio in quest’ultimo contesto, secondo quanto è stato segnalato nelle scorse ore da alcuni vincitori, che sembrano essere stati commessi errori.
Alcuni aspiranti avrebbero dovuto prendere servizio in provincia di Cremona stamattina per poter iniziare il primo giorno di ruolo. I dirigenti scolastici hanno però comunicato di dover bloccare tutto perché risulta essere stato sbagliato il conteggio dei posti: sono state effettuate più immissioni rispetto alle cattedre accantonate. Stessa situazione segnalata anche da parte di alcuni vincitori in provincia di Milano. Si attende quindi la rettifica delle sedi da parte dell’Usr Lombardia. Nel frattempo questa ulteriore criticità ha fatto montare la protesta. Sui social di fronte a questo ennesimo disguido si legge: “Un concorso totalmente privo di trasparenza. Idonei che non sanno nemmeno in che posizione sono e vincitori beffati da errori. I danni sono ingenti per tutti, è una vergogna.” Commenti pieni di delusione, a cui si aggiungono anche quelli di coloro che non si sentono valorizzati e si sentono ‘schiacciati’ da un sistema di reclutamento che non sembra funzionare.