L’ultimo tassello prima della firma da parte del Ministero è stato posato. Oggi si è tenuta l’informativa presentata dal MIM ai sindacati in merito al concorso ordinario di Religione Cattolica, per il quale saranno banditi 1.928 posti (corrispondenti al 30% della totalità di posti vacanti e disponibili per il triennio scolastico che va dal 2022/2023 al 2024/2025), di cui 927 nelle scuole dell’infanzia e primaria e 1.001 nella secondaria. Nulla è trapelato in merito alla possibile data di pubblicazione dei bandi. Nel complesso in ogni caso le sigle sindacali si sono dette soddisfatte, pur presentando alcuni suggerimenti. Di seguito i dettagli.
Come si svolgerà la procedura ordinaria
Alla procedura ordinaria potranno partecipare gli insegnanti di religione cattolica in possesso dei seguenti requisiti:
- titolo di studio previsto dai punti 4.2. e 4.3 dell’intesa tra il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana del 28 giugno 2012 (resa esecutiva ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 175 del 20 agosto 2012);
- certificazione di idoneità rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente, nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda, valevole per la diocesi e per il grado di scuola per cui si concorre.
La procedura concorsuale si articolerà in una prova scritta computer based, della durata di 100 minuti, composta da 50 quesiti attinenti agli ambiti pisocopedagogico e didattico/metodologico, nonché atti a verificare la conoscenza della lingua inglese libello B2 e le competenze digitali. Sarà poi prevista una prova orale con durata massima di 30 minuti per le scuole dell’infanzia e primaria, di 45 per la scuola secondaria. La prova si propone di valutare la preparazione sulle questioni educative e sulle competenze didattiche generali e di progettazione, inclusi l’utilizzo delle tecnologie, e la padronanza della lingua inglese (livello B2); comporta la progettazione di una lezione simulata.
All’inizio dell’esame, i candidati estraggono i quesiti, mentre la traccia della lezione simulata viene resa disponibile 24 ore prima. In assenza del candidato al momento di estrazione della traccia, la commissione comunica tramite posta elettronica.
Il totale dei punti assegnati è di 250, suddivisi in 100 punti per la prova scritta, 100 punti per la prova orale e 50 punti per i titoli. Per superare le prove scritte e orali, è necessario ottenere almeno 70 punti.
Le graduatorie di merito regionali saranno ormate da un numero di candidati pari al massimo al numero di posti previsti dal bando di concorso, con possibilità di integrazione successiva in caso di rinunce. Queste graduatorie hanno validità biennale, ma i vincitori mantengono il diritto all’assunzione anche negli anni successivi. Per quanto riguarda i candidati con solo il diploma di scuola magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, la loro posizione nelle graduatorie è rilevante esclusivamente per la nomina a tempo indeterminato nella scuola dell’infanzia.
I commenti di Cisl Scuola e Snadir
Come si legge nel comunicato pubblicato dalla Cisl Scuola, all’esito dell’incontro col Ministero, il sindacato “prende atto con soddisfazione dell’avvenuto accoglimento, nei bandi, di osservazioni e proposte avanzate e argomentate nei procedenti incontri di informativa ministeriale e auspica che i due bandi relativi procedure ordinarie completino rapidamente il loro iter, affinché si possa celermente dare il via a tutte le procedure concorsuali, ordinarie e straordinarie, a distanza di ben vent’anni dall’ultimo concorso, bandito nel lontano 2004.“
Entusiasta anche Snadir, pur con alcuni rilievi presentati al Ministero. Ernesto Soccavo, vicesgretario nazionale, ha dichiarato: “Lo Snadir ha messo tutto l’impegno possibile affinché anche le procedure concorsuali ordinarie, destinate a chi non ha maturato il requisito dei 36 mesi di servizio, offrano una concreta possibilità di stabilizzazione del posto di lavoro: i candidati infatti saranno in prevalenza precari che comunque, in questo momento, in gran parte occupano posti liberi e vacanti”.
Dal canto suo il segretario nazionale Snadir, Orazio Ruscica, ha pure evidenziato un’altra questione portata all’attenzione del Ministero: “I docenti di religione immessi e confermati in ruolo non dovranno essere depennati dalle graduatorie di merito di altra classe di concorso (quindi insegnamenti diversi da religione), in quanto ai sensi dell’art.4, comma 1, legge 186/2003 i docenti di religione di ruolo non possono chiedere il passaggio ad altro posto o ad altra classe di concorso ma solo al ruolo del medesimo insegnamento di religione cattolica in diverso settore formativo. Pertanto, non dovranno essere destinatari del depennamento dalle GAE o da altre graduatorie di merito per altri insegnamenti. Inoltre, anche i candidati immessi in ruolo a seguito della procedura ordinaria beneficeranno dell’applicazione della posizione stipendiale già maturata attraverso il meccanismo dell’assegno ad personam, come già di intesa con il ministero e come già acquisito per i colleghi della procedura straordinaria”.
Fgu/Snadir ha infine ribadito la necessità di valutare nel concorso ordinario anche il servizio prestato nelle scuole paritarie e ha auspicato che si arrivi rapidamente alla contestuale firma dei bandi dei due concorsi ordinari e alla pubblicazione dei bandi delle due procedure straordinarie in modo da dare certezza ai docenti precari sui tempi di svolgimento delle prove.