Doveva essere fissato per oggi, nel primo pomeriggio, l’incontro presso viale Trastevere in cui sarebbe stata esposta dal Ministero ai sindacati l’informativa sulle bozze di bando del concorso di Religione Cattolica. La riunione è però stata rinviata “per problemi organizzativi“ (come si apprende dalla pagina Facebook dello Snadir) a data da destinarsi ma con ogni probabilità sarà calendarizzata in un giorno della prossima settimana. Ricordiamo che si tratterebbe delle bozze che disciplinano i requisiti di ammissione, il punteggio e i criteri delle prove concorsuali destinate ai candidati con il titolo di studio previsto dal DPR 175/2012 e l’idoneità rilasciata dall’ordinario diocesano competente per territorio, oltre ovviamente ai requisiti per la partecipazione ai pubblici concorsi. Facciamo il punto della situazione.
Concorso Religione Cattolica: quali passaggi mancano?
Con DPCM del 22 febbraio il Ministero dell’Istruzione e del Merito è stato autorizzato ad avviare le procedure concorsuali per la copertura di 6.428 posti complessivi rivolti ai docenti di religione cattolica (distribuiti tra il 70% per il concorso straordinario e il 30% per il concorso ordinario). Questa autorizzazione sostituisce integralmente quella rilasciata con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 luglio 2021 con il quale il Ministero dell’istruzione è stato autorizzato ad avviare due procedure concorsuali per la copertura di n. 5.116 posti di personale insegnante di religione cattolica, per gli anni scolastici 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024. Il DPCM del 22 febbraio è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 5 aprile. L’informativa che doveva essere prevista per oggi rappresentava l’ultimo step prima della pubblicazione dei bandi.
Pubblicazione bandi: quando avverrà ?
Come ha fatto presente Orazio Ruscica, intervistato il 29 aprile a La Tecnica della Scuola, le tempistiche per l’attivazione di entrambe le procedure (ordinaria e straordinaria) saranno le stesse. I due bandi dovranno essere pubblicati in maniera contestuale, pur seguendo poi iter diversi: il concorso ordinario infatti, prevedendo una prova scritta e una orale sarà più lento nel suo espletamento. Ruscica ha avanzato anche delle ipotesi spiegando, ai microfoni del citato portale scolastico, che la procedura ordinaria potrà concludersi entro 1 anno, mentre quella straordinaria, almeno nelle aspettative, si vorrebbe che si chiudesse molto prima, vedendo l’immissione in ruolo dei docenti già da settembre 2024.