Intorno al primo concorso PNRR continuano a consumarsi polemiche. Al di là dell’andamento delle prove orali e delle modalità di espletamento delle stesse, il nodo principale attiene i ritardi. Il periodo estivo in cui ci troviamo non aiuta, e ancora non tutte le commissioni sono costituite. Intanto fioccano anche i racconti di chi ha sostenuto la prova orale e ne è rimasto deluso, e chi invece l’ha superata brillantemente ma non ha potuto fare a meno comunque di soffermarsi sulle reazioni dei colleghi candidati e su un agognato ruolo che qualcuno definisce ‘merito’. E poi non può mancare tutto quello che ruota intorno ad un concorso: dalle giornate trascorse sui libri, alla partecipazione per sola curiosità (a detta di alcuni), alla ricerca dei 3 punti in Gps (nel 2026). C’è chi ha parlato di ‘reality show’.
Concorso docenti, i racconti di alcuni candidati
Dello svolgimento della prova orale del primo concorso del PNRR si leggono le più svariate testimonianze, che spaziano da chi trova le commissioni troppo rigide o ‘prevenute’, a chi ritiene la traccia estratta poco consona alla classe di concorso per la quale si concorre, a chi obietta sulle tempistiche della ricezione dell’esito della prova. Come riporta poi TuttoScuola, un candidato ha raccontato anche l’atmosfera che si respira nella fase immediatamente precedente o successiva all’espletamento della prova orale, tra gruppi whatsapp che imperversano di confronti, suggerimenti e aiuti per lo svolgimento della lezione simulata, ansie, notti insonni, partecipanti che all’ultimo decidono di non presentarsi alla prova, attesa per la pubblicazione dell’esito sul tabellone fuori dalla porta o davanti ad un pc, partecipazione al concorso ‘solo per vedere come si svolge’ e rincorsa ai 3 punti nelle Gps.
Tutto questo fa, di quello che dovrebbe portare in cattedra insegnanti che formeranno le future generazioni, un ‘reality show’ secondo alcuni, almeno anche solo per l’esperienza intensa vissuta dai candidati in base a come viene raccontato. Insomma, detta così, mancherebbero solo le nomination e il gradimento del pubblico. Il destino del ruolo dei moltissimi partecipanti sembra molto lasciato al caso, senza che venga seguita su tutto il territorio nazionale una linea univoca sulle modalità di svolgimento, lasciando spesso i candidati in preda alla delusione, alla rabbia e alla diffidenza nei confronti di un sistema (quello scolastico) da cui non si sentono rappresentati.