Concorso straordinario ter, la Commissione europea dovrebbe dare, entro questa settimana, il proprio via libera al primo concorso legato al PNRR: l’obiettivo sarà quello di assumere 40mila docenti circa. Ora che il DPCM riguardante la riforma della formazione iniziale e del reclutamento docenti è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, anche il bando di concorso è ormai in dirittura d’arrivo. Le stime parlano di 100mila possibili candidati a questa prima selezione concorsuale: nella primavera-estate del 2024 è previsto un secondo concorso.
Concorso straordinario, OK Commissione europea atteso in settimana: imminente l’uscita del bando
Il primo concorso PNRR non prevede prova preselettiva ma si andrà direttamente alla prova scritta, seguita da quella orale. La prova scritta che i candidati dovranno affrontare sarà rappresentata da un test a crocette con domande che saranno finalizzate all’accertamento delle conoscenze in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, oltre alla lingua inglese e all’informatica.
La struttura della prova orale sarà quella di una lezione simulata: la prova orale verificherà la conoscenza del candidato ‘nella disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché le competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento anche attraverso un test specifico’. I posti banditi saranno circa 40mila: ai 30.216 posti iniziali si aggiungeranno altre 10mila cattedre circa, quelle che non si è potuto coprire durante le operazioni di immissioni in ruolo che si sono svolte quest’anno.
Il secondo concorso
Il secondo concorso legato al PNRR è previsto per la primavera-estate del 2024 ed avrà caratteristiche simili al primo. In questo caso, però, potranno partecipare anche gli aspiranti che, nel frattempo, avrà conseguito almeno 30 dei 60 CFU previsti dalla nuova riforma per l’abilitazione all’insegnamento. I posti che saranno messi a disposizione sono quelli che si libereranno dai pensionamenti che, secondo la media dell’ultimo periodo, sono circa 25mila. Anche in questo caso, però, i posti potrebbero aumentare qualora il primo concorso PNRR non riuscisse a coprire tutte le cattedre messe a disposizione.