Tutto pronto, o quasi, per il concorso straordinario ter il cui bando è atteso nei prossimi giorni. Il decreto autorizzativo ha previsto 30.216 posti di personale docente, di cui 9.115 riguarderanno il sostegno. Una delle novità, come abbiamo anticipato nei giorni scorsi, è che il numero dei posti banditi salirà di circa 10mila unità a motivo delle cattedre rimaste vacanti e disponibili dopo la procedura di immissione in ruolo. Non appena il Ministero dell’Economia e delle Finanze certificherà tale aumento, si provvederà ad innalzare tale soglia.
Concorso straordinario ter, i posti aumentano: si seguiranno le nuove regole UE
Non è prevista alcuna prova preselettiva mentre le conoscenze disciplinari saranno valutate nella prova orale insieme alle competenze didattiche. La nuova selezione straordinaria, la prima che contribuirà a raggiungere l’obiettivo imposto dal PNRR di 70mila nuove assunzioni, seguirà le nuove regole imposte dalla Commissione europea, sia per quanto riguarda i requisiti richiesti, sia per quel che concerne le tipologie di prova.
I requisiti
In merito ai requisiti per i posti comuni, oltre alla laurea che deve corrispondere alla classe di concorso oggetto del concorso, è richiesta l’abilitazione per la specifica classe di concorso; inoltre, il candidato deve aver svolto presso le scuole statali tre annualità di servizio negli ultimi cinque, di cui almeno uno specifico o aver acquisito entro il 31 ottobre 2022 i 24 CFU che costituivano il prerequisito prima della riforma. Nessuna novità, invece, per il concorso sostegno: sono richiesti la laurea e il diploma di specializzazione conseguito ai sensi del DM n. 249/2010 per il grado richiesto.
Le prove
Per quanto concerne le prove, è stato disposto che, per tutto il periodo di attuazione del PNRR, non ci sarà alcuna prova preselettiva. Le prove previste saranno uno scritto e uno orale. Per la prova scritta si tornerà ai quesiti a risposta multipla volti all’accertamento delle conoscenze e competenze in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, e non disciplinari, nonché sull’informatica e sulla lingua inglese. Al termine del periodo di attuazione del PNRR, il Ministero dell’Istruzione e del Merito avrà la possibilità di reintrodurre la prova preselettiva: di volta in volta, si potrà scegliere se adottare una prova scritta con più quesiti a risposta aperta al posto di quelli a crocette. I quesiti, comunque, saranno finalizzati all’accertamento delle medesime competenze.
La prova orale, invece, riguarderà sempre l’accertamento delle conoscenze e delle competenze ‘nella disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché le competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento anche attraverso un test specifico’, che sarà rappresentato da una lezione simulata.