Mentre sono ancora aperte le domande di partecipazione al concorso ordinario di Religione Cattolica, il cui termine è fissato alle ore 23.59 del 4 dicembre 2024, alcuni Usr hanno già iniziato a calendarizzare le date per l’espletamento delle prove orali di ogni ordine e grado della procedura straordinaria. Le prime prove inizieranno già a fine novembre per protrarsi fino ai primi mesi del 2025. Il Ministero, nelle scorse ore, ha pubblicato i numeri, ripartiti per regione, di tutti i partecipanti al concorso straordinario Irc. Anief, nel mostrarsi soddisfatto della conquista dei concorsi indetti per l’insegnamento della Religione Cattolica (dopo 20 anni dal primo e unico concorso) ha dichiarato di continuare a vigilare sul rispetto di tutte le procedure e su un efficace sistema di reclutamento. Di seguito i dettagli.
Concorso straordinario Religione Cattolica: le tabelle coi numeri per regione
Come fa sapere il sindacato Anief buona parte degli Uffici Scolastici Regionali ha già ripartito i posti disponibili e vacanti del concorso straordinario, distinti per Diocesi di competenza, costituito le Commissioni di esame per i due concorsi straordinari, infanzia-primaria e secondaria di primo e secondo grado, oltre ad aver estratto la lettera (Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Liguria, Puglia) da cui partire per iniziare la prova orale didattico-metodologica, ed alcuni Uffici Scolastici Regionali, come la Puglia, hanno già calendarizzato le date degli esami.
In base ai dati forniti dal MIM saranno 12713 gli insegnanti di Religione cattolica che parteciperanno al concorso straordinario, di cui 6028 candidati che hanno inoltrato la domanda per la secondaria di primo e secondo grado e 6685 candidati che hanno inoltrato la domanda per la scuola dell’infanzia e primaria. Di seguito riportiamo le tabelle ripartite per regione:
Anief ha aggiunto che il percorso che ha portato ormai alla fase di svolgimento imminente delle prove del concorso straordinario vedrà nel prossimo anno scolastico 2025-2026 la stabilizzazione di docenti che aspettano da oltre vent’anni la trasformazione dei propri contratti da contratti a tempo determinato a contratti a tempo indeterminato.