Il 24 maggio scorso, come sappiamo, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo Decreto Legge che, tra gli altri provvedimenti, dedica spazio anche al mondo della scuola. Come abbiamo visto, in modo particolare presta attenzione al sostegno alle attività didattiche agli alunni con disabilità, introducendo varie misure. In particolare, come abbiamo potuto vedere in precedenti articoli, già dopo i primi giorni dall’approvazione del decreto sono montate le polemiche contro l’intervento in merito alla continuità didattica dei docenti di sostegno. Anche il sindacato della Gilda degli Insegnanti ha espresso il proprio disappunto a riguardo.
Disaccordo verso la misura in merito alla continuità didattica sul sostegno
Continuano le polemiche e le disapprovazioni in merito alla misura contenuta nel nuovo Decreto Legge: ciò che i sindacati e i docenti stessi contestano è il provvedimento che permettere ai docenti precari di permanere sullo stesso posto per il prossimo anno scolastico dietro richiesta delle famiglie e approvazione del dirigente. “Il principio della continuità didattica sul sostegno è sacrosanto ma va contemperato con le norme costituzionali che prevedono che al pubblico impiego si acceda per concorso”. Questo è stato il commento del Coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio.
Occorre rispettare le graduatorie
“Già più volte, la politica è intervenuta sulla continuità dell’insegnante di sostegno, con norme che sono sempre rimaste puntualmente inapplicabili, o perché fumose, o perché poi mettono in difficoltà la scuola, che è tenuta a rispettare il merito e le graduatorie. Perché, teniamo a ribadire, che la graduatoria è indice del merito e la prima cosa, è proprio che questo sia rispettato anche nelle graduatorie per le assunzioni. Siamo quindi contrari a questo intervento che, nella migliore delle ipotesi si rivelerà inutile, e nella peggiore configura una sorta di inaccettabile assunzione diretta da parte delle famiglie. Per quanto riguarda invece il sostegno – ha concluso Di Meglio – occorre dotare la scuola di un numero adeguato di docenti specializzati, cosa che oggi non avviene”.