Prosegue la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) della Mobilità per quanto riguarda il personale ATA e docente. Si sono già svolti alcuni incontri tra sindacati e Ministero per definire e modificare alcuni punti. In settimana ci sarà un nuovo incontro, con l’intenzione di chiudere entro fine novembre. Uno degli aspetti più dibattuti riguarda il vincolo triennale dei docenti. Vediamo di seguito a che punto siamo.

Contratto mobilità: proposte e nodi da sciogliere

Ad oggi l’accordo sul contratto della mobilità non è stato raggiunto, permanendo ancora alcune divergenze. Le organizzazioni sindacali hanno proposto di unificare i punteggi per l’anzianità di servizio, sia nella mobilità volontaria che in quella d’ufficio. È stata inoltre avanzata la richiesta di aumentare il punteggio per la continuità didattica nella stessa scuola e per la presenza di figli a carico. Dal canto suo, l’Amministrazione ha proposto di attribuire un punteggio aggiuntivo per le funzioni di tutor e orientatore e per il personale in servizio nelle aree a rischio.

Un nodo centrale attiene poi il vincolo triennale dei docenti. La previsione è contenuta in una normativa di legge, per cui non potrà essere abolita dal CCNI; potrà però essere addolcito con delle deroghe, come stanno chiedendo a gran voce i sindacati.

Le novità

Le novità che dovrebbero approdare con la firma del CCNI della mobilità troviamo:

  • La possibilità data per i diversi profili del personale ATA, di poter presentare la domanda anche per più province;
  • Nell’ambito CCNI sulla mobilità del personale scolastico potrebbe essere prevista una sezione specifica dedicata ai Funzionari con incarico di Elevate Qualificazioni;
  • Consentire al personale di chiedere la mobilità oltre che nell’ambito della provincia , in ambito interprovinciale per assistere i genitori disabili;
  • Dare al personale scolastico, la precedenza nella mobilità per assistere i fratelli e le sorelle anche se non conviventi;
  • Dare la possibilità ai docenti specializzati sul sostegno di poter chiedere il passaggio da un ordine e grado di scuola ad un altro anche senza abilitazione specifica per l’ordine di scuola richiesto;
  • Ai fini del calcolo del quinquennio per i docenti di sostegno considerare valido anche il servizio effettuato con contratto a tempo determinato.