Il Contratto scuola 2019/21, scaduto da due anni, è ancora in attesa di firma formale. Durante l’estate scorsa, l’ARAN e i sindacati rappresentativi (esclusa la UIL) hanno concordato una pre-intesa, ma la ratifica da parte del MEF è ancora pendente per la firma definitiva. L’intesa potrebbe mantenere sostanzialmente gli stessi contenuti del vecchio contratto.

CCNL 2019/21: principali novità normative

Quali sono le principali novità normative legate al CCNL scuola 2019/21? Le sintetizziamo di seguito:

  1. Lavoro Agile per ATA: Solo il personale ATA può aderire al lavoro agile, mentre i docenti restano esclusi da qualsiasi forma di didattica a distanza.
  2. Anonimato sui Compensi MOF: L’informativa sui compensi MOF deve essere anonima e non aggregata.
  3. Diritto ai 3 Giorni di Permesso Retribuito per Docenti Precari: Riconoscimento del diritto ai 3 giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari per i docenti precari (ad esclusione dei supplenti brevi e temporanei).
  4. Formazione Obbligatoria: La formazione obbligatoria (sicurezza + quella deliberata dal Collegio dei docenti) è riconosciuta come servizio e va inserita nelle ore del piano annuale delle attività. Le ore eccedenti andranno retribuite.
  5. Un’eventuale modifica del piano annuale delle attività può essere fatto solo con un’ulteriore delibera del Collegio.
  6. I GLO sono inseriti nelle 40 ore dei Consigli di classe.
  7. Mediante un regolamento di istituto, si possono fare riunioni a distanza a patto che non siano previste votazioni o delibere.
  8. Vengono modificati i profili del personale ATA.

Potenziamento economico e prospettive future

La pre-intesa non prevede aumenti significativi rispetto all’accordo dello scorso autunno. Gli arretrati sono legati a una tantum e alla voce RPD.

  • Una Tantum per il Personale Docente: 63,84 €
  • Una Tantum per il Personale ATA: 44,11 €
  • Aumento RPD II Tranche Mensile: Variazioni in base alla fascia di servizio con un aumento del 10% su tutti i compensi orari delle attività.

La nuova legge di bilancio destina 3 miliardi di € per il contratto 2022/24. Tuttavia, l’anticipo per il 2022/23, pari a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale percepita nel 2023, solleva timori di ulteriori riduzioni salariali. Considerando un’inflazione del 15/16% negli ultimi due anni, la prevista media di 300€ lordi mensili potrebbe non essere sufficiente. La speranza è di evitare un impatto negativo sui compensi del 2022 e del 2023.