Le prime settimane dell’anno scolastico sono sempre caratterizzate dalla fibrillazione degli aspiranti che attendono le supplenze, nella speranza che possano avere un termine il più lungo possibile, per fare punteggio e iniziare a guadagnare. Quest’anno è stato fatto notare come gli elenchi, sia di prima che di terza fascia ATA siano più corposi, e alla luce di ciò molti temono di non essere convocati. A fronte di questo timore diventa anche più meticoloso da parte degli stessi aspiranti cercare di capire se si è stati scavalcati in una determinata assegnazione di supplenza. Un dubbio ricorrente riguarda infatti la possibilità di venire a conoscenza di chi ha ottenuto una nomina. Facciamo quindi chiarezza al riguardo.

Supplenze ATA terza fascia: la trasparenza

Nel momento in cui vengono inviate convocazioni massive di supplenza tramite email, se le graduatorie di terza fascia ATA, come pressochè ovunque, sono chilometriche, le segreterie possono inviare la convocazione stessa fino ad un massimo di 100 aspiranti per volta (le email non riescono a supportare un numero maggiore di destinatari). Chi quindi ricopre una posizione piuttosto bassa e si vede inviare una proposta di supplenza deve partire dal presupposto che la stessa è stata inviata anche a tutti i predecessori che ancora non hanno un contratto in essere. Spesso nella stessa email infatti le segreterie scolastiche precisano proprio questo aspetto.

Come quindi capire a favore di chi la nomina è andata? Esiste una modalità che consente di avere queste delucidazioni. Basta infatti entrare nella sezione ‘amministrazione trasparente’ del sito dell’istituto scolastico d’interesse. Qui, molte scuole, in nome appunto della trasparenza, hanno la voce ‘registro contratti’ o ‘contratti di lavoro a tempo determinato’. In quest’area è possibile visionare le supplenze attribuite al personale ATA e docente nel corso dell’anno. Per ragioni di privacy anzichè trovare espressamente il nominativo di ciascun destinatario di supplenza potrebbe leggersi anche solo il punteggio preciso dell’aspirante che si è visto assegnare la supplenza. Questo dato è comunque sufficiente per capire che la nomina è andata ad un aspirante collocato in una posizione più alta della graduatoria.