Fin da subito, nel momento in cui sono partire le immissioni in ruolo da parte dell’Usr Lombardia, si è sollevato un malcontento generale tra i vincitori del primo concorso PNRR con riguardo al ‘modus operandi’ nell’assegnazione delle sedi. A destare malumori è stata la normativa che prevede la conferma su cattedra dei vincitori sulla stessa classe di concorso e regione in cui stavano svolgendo la supplenza con contratto al 31 agosto. Ora le varie critiche sollevate dai vari docenti interessati sono culminate in un’interrogazione presentata dalla compagine del PD alla giunta della Regione Lombardia. Di seguito i dettagli.
Assegnazioni sedi concorso PNRR: un’interrogazione per fare chiarezza
Sono 6 mila gli insegnanti interessati dalle procedure assunzionali del 2024 in Lombardia riguardanti il primo concorso PNRR. Ciò che viene lamentato principalmente è la scarsa possibilità di scelta in capo a coloro che non hanno potuto optare per quelle sedi già ‘prenotate’ dai docenti con contratto di supplenza al 31 agosto e anch’essi vincitori di concorso. La normativa di riferimento (il D.L 71/2024) ha previsto infatti la conferma (da leggersi come obbligo più che come facoltà di scelta) sulla stessa cattedra se riguardante la stessa classe di concorso e la stessa regione per cui si è risultati vincitori.
“Permangono molti dubbi sull’interpretazione di tale normativa che, per come è stata decifrata, al momento provoca diverse criticità, dal momento che i docenti non potranno scegliere la sede per gli anni successivi, dal 2025/2026, riducendo la loro mobilità e restringendo la possibilità di selezionare una sede più vicina al proprio domicilio, con conseguenze negative sulla continuità didattica e sulla qualità del servizio”. Queste le parole del consigliere regionale Gigi Ponti e del segretario provinciale PD Michele Iannotti.
“In particolare – sottolineano i dem – questa misura rischia di creare disparità tra i docenti vincitori di concorso e quelli assunti dalle graduatorie provinciali, le cosiddette GPS; inoltre, l’imposizione di una sede per i vincitori di concorso senza possibilità di scelta potrebbe alimentare contenziosi e compromettere la programmazione regionale della rete scolastica”.
“Pertanto, chiediamo alla Giunta regionale quali iniziative intenda adottare per risolvere queste criticità, sollecitando il Governo e il Ministero dell’Istruzione e del Merito affinché venga salvaguardato il diritto di scelta della sede di servizio per i circa 6mila docenti coinvolti in Lombardia”. Così hanno concluso Ponti e Iannotti.