Decreto Anticipi, dopo l’OK da parte del Senato, è arrivato anche il via libera definitiva della Camera: il Decreto Anticipi diventa, pertanto, legge. Il provvedimento anticipa al 2023 alcuni interventi di spesa finalizzati all’alleggerimento del bilancio 2024, in vista dell’applicazione del Patto di Stabilità. Nel Decreto Anticipi, ci sono novità anche per quanto riguarda il mondo della scuola.

Decreto Anticipi, le novità riguardano l’indennità di vacanza contrattuale e la proroga dei contratti ATA

Nel Decreto Anticipi appena approvati dal Senato, sono stati confermati i 5 miliardi messi a disposizione per il rinnovo dei contratti PA: per il mese di dicembre 2023, si dispone l’aumento, a valere sull’anno 2024, dell’indennità di vacanza contrattuale (IVC) per il personale con contratto a tempo indeterminato, salva l’effettuazione di eventuali successivi conguagli. Per quanto riguarda il personale scolastico, i benefici saranno variabili: si va da un minimo di 829,2 euro sino ad arrivare a 1.228,1 euro per i docenti delle scuole superiori.

Gli importi elargiti rappresentano un anticipo degli aumenti contrattuali relativi al triennio 2022/24. I restanti aumenti verranno riconosciuti al personale solamente dopo il rinnovo del CCNL 2022/24. Secondo quanto stabilito dall’articolo 3, gli importi spettanti verranno corrisposti entro dicembre 2023. Per il personale precario, l’importo verrà riconosciuto su base mensile a partire dal prossimo mese di gennaio 2024.

Proroga contratti personale ATA per PNRR e Agenda Sud

L’organico aggiuntivo ATA sarà prorogato fino al 2026: è stato approvato, infatti, un emendamento, a prima firma del presidente della VII commissione del Senato, Roberto Marti (Lega). Nell’emendamento si legge che le scuole impegnate nell’attuazione degli interventi PNRR “possono attingere agli incarichi temporanei del personale amministrativo e tecnico già attivati ai sensi dell’articolo 21, commi 4-bis e 4-bis.1 del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, convertito con modificazioni dalla legge 10 agosto 2023, n. 112“, ovvero contratti cosiddetti PNRR e Agenda Sud.

I contratti riguarderanno singoli anni scolastici previa comunicazione al Ministero dell’istruzione e del Merito: dovranno cessare entro e non oltre il 30 giugno 2026. Le scuole sono autorizzate a mettere in carico del PNRR solamente le spese per il personale effettivamente impegnato nella realizzazione degli interventi, entro il limite massimo di 60 milioni di euro annui per ciascuno degli esercizi relativi agli anni 2024 e 2025 e 36 milioni di euro per il 2026. In relazione alla comunicazione preventiva delle scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito attuerà il monitoraggio dei contratti con l’obiettivo di rientrare nel limite di spesa.