Il prossimo 30 giugno entrerà in vigore il Decreto Disabilità, approvato il 15 aprile scorso e pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale: come sappiamo, il Decreto apporta importanti modifiche normative in merito alla disabilità, all’assistenza e alle prestazioni sociali, con lo scopo di migliorare la vita delle persone con disabilità. Anche in ambito scolastico il Decreto ha delle ripercussioni positive: ecco qui di seguito le maggiori novità e cosa cambia per la scuola.
Maggiori novità apportate dal Decreto Disabilità
Il Decreto Disabilità allarga il campo delle situazioni considerate come disabilità e si fornisce un dettaglio più completo su quali circostanze possono costituire ostacoli alla conduzione di una normale vita quotidiana. Semplifica il processo di accertamento dell’invalidità da parte dell’INPS, con una sola visita di base: i tempi sono ridotti a 90 giorni massimo, 30 per i minori e 15 per i casi di grave disabilità. Il relativo certificato sarà trasmesso per via telematica: queste modifiche, però, entreranno in vigore solo a partire dal 1° gennaio 2026.
Cosa cambia in ambito scolastico
Punto centrale del Decreto Disabilità è il concetto di “accomodamento ragionevole”, vale a dire “le modifiche e gli adattamenti necessari ed appropriati che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo, ove ve ne sia necessità in casi particolari, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali” (all’art.2 nelle definizioni). In quest’ottica, in ambito scolastico la rimozione definitiva di tutte le barriere architettoniche ancora presenti in tante scuole rappresentano un modo per garantire l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.
L’introduzione del Progetto di vita per la persona con disabilità, la cui fase sperimentale sarà avviata a partire da gennaio 2025, è intrinsecamente correlata al PEI e al percorso scolastico strutturato per l’alunno con disabilità. L’approccio bio-psico-sociale dell’ICF, su cui viene redatto il Profilo Dinamico Funzionale dello studente, consente di proiettare il futuro dei ragazzi con disabilità già durante il percorso scolastico: già nella strutturazione del PEI, pertanto, si dovranno tenere in conto le potenziali aree di sviluppo dell’alunno nell’età adulta (Progetto di vita), soprattutto in merito alle dimensioni della partecipazione sociale.