Diversi sono stati gli emendamenti presentati al Decreto Scuola (D.L. n. 71 del 31 maggio 2024). Tra questi spunta una proposta di modifica a firma Lega che ha ad oggetto la riforma del CSPI, su cui il Comitato ‘Evoluzione ATA’ ha espresso contrarietà e perplessità. Nel frattempo il provvedimento prosegue il suo iter. La conversione dovrà avvenire entro la fine di luglio.
Cosa non piace sulla riforma del CSPI richiesta dalla Lega?
La proposta di modifica della composizione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione viene vista dal Comitato Evoluzione ATA come uno degli effetti a cui porterà l’autonomia differenziata. Nel comunicato diffuso dallo stesso comitato si fa leva sugli antecedenti e sulla situazione attuale della riforma del CSPI. L’idea di aumentare il numero dei componenti, soprattutto con riguardo a quelli scelti ad opera del Ministero, sembrava essere stata accantonata in sede di predisposizione del decreto Scuola. Torna però alla ribalta la proposta con un emendamento Lega, in un’ottica di maggiore efficienza e rappresentatività del CSPI. Nello specifico si tratterebbe di aumentare il numero dei membri dell’organo da 36 a 42, introducendo la nomina di sei esperti da parte del ministro dell’Istruzione, di cui tre designati dalla Conferenza Unificata e tre dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL).
“La proposta di modifica della composizione del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione è un primo passo verso la regionalizzazione dell’istruzione e la previsione emendativa di voler assegnare alla Conferenza Unificata ulteriori tre membri va proprio in quella direzione.” Questi i timori espressi dal Comitato Evoluzione ATA, il quale ha anche aggiunto: “Ciò che veramente preoccupa è che le elezioni per il rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (…) si sono tenute appena lo scorso 7 maggio 2024 e, quindi, ogni proposta di modifica postuma della sua composizione
appare come un atto intempestivo che pregiudica gli equilibri interni al massimo organo collegiale del nostro sistema scolastico. Infatti, pur volendo ipotizzare l’introduzione di nuovi membri, provenienti da altri settori dello Stato, questi andrebbero assolutamente compensati con l’inserimento di un numero uguale di componenti di parte elettiva.
Gli emendamenti della Lega, invece, vorrebbero aumentare solo i membri di nomina ministeriale assegnando ulteriori “seggi” alla Conferenza Unificata ed al Cnel, lasciando invariata la componente di nomina elettiva attribuita al personale scolastico.”
Alla luce di tutto ciò viene richiesto un controllo sulla legittimità del contenuto degli emendamenti a firma Lega, e viene richiesto l’intervento di tutte le sigle sindacali affinchè si assicurino di far rispettare il principio di parità e di terzietà che il Legislatore ha voluto assegnare, sin dall’origine, al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.