Molti contribuenti hanno ricevuto il rimborso derivante dall’ultima dichiarazione dei redditi con l’arrivo del nuovo anno. Tuttavia, potrebbero ancora esserci alcuni cittadini in attesa. Cosa fare in questi casi? Quali potrebbero essere le ragioni del ritardo del pagamento e quali le possibili soluzioni?
Dichiarazione dei redditi: perché non arriva il rimborso?
Come anticipato in uno dei nostri precedenti articoli, non c’è una data precisa entro cui i contribuenti a credito ricevono il rimborso derivante dal 730. Tuttavia, è possibile fare una stima approssimativa a seconda di quanto è stata presentata la dichiarazione dei redditi. Se però l’attesa del pagamento comincia ad essere effettivamente troppo lunga, può essere necessario presentare un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate.
Prima di vedere come procedere, è bene capire quali sono i motivi di tale ritardo. Per esempio, l’attesa potrebbe essere più lunga per chi non ha il sostituto d’imposta o per chi deve ricevere somme di denaro superiori ai 4.000 euro. In questo caso, infatti, sono necessari dei controllo fiscali più approfonditi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Cosa fare
Per ricevere il rimborso da 730 è necessario che il contribuente comunichi il proprio Iban all’AdE. In caso di mancata comunicazione il cittadino riceve un assegno vidimato intestato a suo nome. Nel caso in cui il pagamento non dovesse andare a buon fine, l’Agenzia prova ad effettuare un secondo tentativo. Se anche questo non produce risultati o se il versamento ritarda per qualunque altro motivo è possibile presentare l’apposita istanza di rimborso tramite PEC, e-mail, posta ordinaria, servizi telematici oppure direttamente allo sportello dell’ufficio competente. L’istanza va compilata in carta semplice, a meno che non sia prevista la presentazione di un apposito modello. Al suo interno devono essere contenute le seguenti informazioni:
- l’importo richiesto;
- i motivi per cui si ritiene di aver diritto al rimborso;
- i documenti utili a dimostrare la fondatezza della richiesta, se non già in possesso della pubblica amministrazione;
- il proprio recapito telefonico e/o l’indirizzo e-mail/PEC.