Chi ad oggi non avesse inviato la dichiarazione dei redditi 2023 può ancora farlo ricorrendo alla cosiddetta presentazione tardiva, evitando così che la dichiarazione venga considerata omessa ed usufruendo della riduzione della sanzione. Che cosa c’è da sapere a riguardo e quali sono le scadenze da rispettare.
Dichiarazione dei redditi tardiva: la scadenza da rispettare
Come anticipato, chi non ha ancora inoltrato la dichiarazione dei redditi 2023 può farlo entro il 28 febbraio 2024 attraverso la cosiddetta presentazione tardiva. Sono considerate valide le dichiarazioni tardive presentate per la prima volta oltre il termine di presentazione ordinario (30 novembre 2023), ma entro i 90 giorni successivi al suddetto. In caso di presentazione tardiva della propria dichiarazione occorre versare una sanzione ridotta di 25,00 euro. Cifra pari ad un decimo del minimo della sanzione prevista nei casi di omissione della dichiarazione, 250,00 euro.
“La sanzione è ridotta ad un decimo del minimo di quella prevista per l’omissione della presentazione della dichiarazione, se questa viene presentata con ritardo non superiore a novanta giorni ovvero ad un decimo del minimo di quella prevista per l’omessa presentazione della dichiarazione periodica prescritta in materia di imposta sul valore aggiunto, se questa viene presentata con ritardo non superiore a trenta giorni”. Come specifica il disposto dell’art. 13, comma 1, lett. c), del D.Lgs n. 472/1997.
Come effettuare il versamento
Per versare la sanzione ridotta si può usare il modella F24 con il codice tributo 8911, indicando come anno di riferimento l’anno in cui è avvenuta la violazione e non l’anno di riferimento del periodo d’imposta. Si ricorda, infine, che occorre effettuare il versamento contestualmente alla presentazione della dichiarazione tardiva. Vale a dire quindi entro il termine ultimo del 28 febbraio 2024.