L’inchiesta Zero Titoli è stata approfondita nella puntata del 25 novembre del programma televisivo Lo stato delle cose, con un focus particolare sulla truffa che ha coinvolto la vendita di diplomi, lauree e certificati falsi, danneggiando gravemente il sistema educativo italiano. La trasmissione ha rivelato l’esistenza di un giro d’affari illecito che ha riguardato anche il settore del sostegno scolastico, con la falsificazione di titoli esteri utilizzati da insegnanti e professionisti nel campo dell’educazione, in particolare per lavorare con studenti con disabilità.
Inchiesta Zero titoli, la truffa riguarda anche il settore del sostegno scolastico
Il programma ha messo in evidenza come queste frodi abbiano avuto un impatto devastante non solo sul sistema educativo in generale, ma anche sui più vulnerabili, cioè gli studenti con disabilità. La frode, che ha portato a un guadagno illecito di circa 10 milioni di euro, è stata descritta come un vero e proprio crimine morale, in quanto ha coinvolto il futuro e il benessere di giovani fragili, rendendo il sistema educativo ancora più vulnerabile.
Un momento particolarmente toccante della trasmissione è stato l’intervento di Marco Macri, rappresentante di Genova Inclusiva e genitore di studenti con disabilità, che ha definito la truffa come un atto “basso” e “riprovevole”, commentando che fare business su studenti normodotati è già una pratica inaccettabile, ma farlo sugli studenti con disabilità è ancora più vergognoso.
Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati chiede un intervento delle istituzioni
Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati esprime preoccupazione e indignazione per l’inchiesta Zero Titoli, rivelando una vasta truffa che ha coinvolto la vendita di diplomi e lauree falsi, compromettendo la qualità del sistema educativo italiano. In particolare, il collettivo denuncia l’uso di titoli esteri falsi nel sostegno scolastico, un settore che richiede alta professionalità e competenze specifiche. La frode, che ha generato un giro d’affari illecito di 10 milioni di euro, ha messo a rischio i diritti degli studenti più vulnerabili, come quelli con disabilità.
Il Collettivo considera l’implicazione di disabili in questa truffa un atto moralmente inaccettabile, come evidenziato dalle parole di Marco Macri, genitore di studenti con disabilità. L’inchiesta, che ha danneggiato la credibilità delle istituzioni scolastiche e universitarie, è vista come un attacco alla dignità di studenti, famiglie e docenti.
Il Collettivo chiede un intervento deciso delle istituzioni per rafforzare i controlli, garantire percorsi formativi autentici e proteggere il diritto allo studio, in particolare per gli studenti vulnerabili. Inoltre, si impegna a vigilare affinché i diritti degli studenti e la dignità dei docenti qualificati siano tutelati. L’inchiesta Zero Titoli deve essere un punto di svolta per l’educazione italiana, e il Collettivo promette di continuare la lotta per una scuola giusta e inclusiva.