In data odierna è stato sottoscritto il CCNL 2019/21 per i Dirigenti Scolastici. Il testo è definitivo e prevede un’importante novità sotto il profilo retributivo. Infatti, gli accordi prevedono un aumento che va da 84 euro lordi per 13 mensilità del 2019, passando per 130 euro a decorrere dal 2020 e infine 135 euro a partire dal 1° gennaio 2021. L’accordo è ovviamente stato stipulato presso l’ARAN.

Le novità del nuovo CCNL dei Dirigenti Scolastici

Ecco le principali misure previste dal nuovo contratto collettivo:

  • Il nuovo stipendio tabellare annuo lordo è pari a 47.015,73 €.
  • La retribuzione di parte fissa incrementa di 60 euro lordi (che si aggiungono ai 135 suddetti); in tal modo, è rideterminata a 13.345,11 €.
  • Il fondo unico nazionale per il finanziamento della retribuzione di posizione e risultato di cui all’art. 41 del CCNL 8/07/2019 è incrementato, a decorrere dal 01/01/2021, di € 8.562.966 annui, al netto degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione.
  • Mobilità interregionale: si possono esigere fino al 60% dei posti vacanti e disponibili annualmente nella regione richiesta, fatti salvi i contingenti dei posti regionali messi a concorso.
  • Estensione del lavoro agile.
  • Salvaguardia dell’integrità della retribuzione in caso di terapie salvavita.
  • Affiancamento in ingresso per i dirigenti assunti nei primi due anni di servizio.
  • Il dirigente assegnato a dirigere all’estero una istituzione scolastica o assegnato alle sedi consolari all’estero mantiene, con risorse a carico del fondo di cui all’art. 30 (Fondo per il finanziamento della retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti scolastici), la retribuzione di posizione in godimento all’atto dell’assegnazione all’estero.
  • Estensione di alcune forme di congedo come quello previsto per le donne vittime di violenza.

Il comunicato della CGIL sull’accordo

Sul sito della FLC CGIL è disponibile il comunicato sulla questione. Nel suo intervento, il sindacato “ha sottolineato che si tratta di un rinnovo che arriva con forte ritardo rispetto al triennio di riferimento. Alla soddisfazione per i risultati si aggiunge dunque la richiesta dell’apertura immediata della trattativa per il nuovo triennio, considerando alcuni degli istituti previsti solo un traguardo intermedio rispetto agli obiettivi che verranno riproposti nella trattativa per il triennio 2022-2024, come ad esempio la mobilità interregionale da portare al 100% dei posti disponibili e il ripristino della competenza della contrattazione integrativa relativamente al  numero delle fasce di complessità, alla percentuale di scuole presenti in ciascuna fascia e agli  importi spettanti a ciascuna fascia. In merito all’articolo 17 relativo all’applicazione anche alla dirigenza scolastica delle tutele in caso di transizione di genere, la FLC CGIL ha infine deprecato la modifica unilaterale del testo sottoposto alla firma definitiva, dichiarando la volontà di ripristinare in sede di trattativa per il rinnovo del CCNL del triennio 2022-2024 il testo integrale dell’ipotesi sottoscritta il 13 marzo 2024.

L’avvenuta firma definitiva del CCNL apre un’importante fase di contrattazione integrativa e confronto nazionale per l’attuazione di gran parte degli istituti previsti. Sollecitiamo intanto la ripresa della contrattazione integrativa sulla retribuzione di posizione parte variabile e risultato per l’a.s. 2024/2025, inspiegabilmente interrotta da più di due mesi, su cui incombono le conseguenze della revisione delle fasce di complessità”.