Martelletto Tribunale
Martelletto Tribunale

I docenti che ora sono di ruolo e hanno alle spalle un passato come precari hanno il diritto di rivendicare la Carta del docente per il periodo trascorso in precariato. Questo è possibile grazie ad un ricorso con elevate probabilità di successo. Un esempio concreto di questo diritto si è verificato a Venezia, dove un insegnante ha ottenuto un risarcimento di 2.000 euro dal Tribunale per le supplenze annuali effettuate prima del suo inserimento in ruolo il 1° settembre scorso.

Carta del docente per il periodo del precariato

La decisione del giudice di assegnare la carta del docente, ovvero il bonus da 500 euro per la formazione, ha tenuto conto delle direttive europee e della recente giurisprudenza, stabilendo che non si può discriminare tra personale a tempo determinato e indeterminato per quanto riguarda l’accesso ai vantaggi finanziari destinati alla formazione e al miglioramento professionale. Il Tribunale di Venezia ha sottolineato l’importanza di applicare le direttive europee in maniera equa, garantendo anche ai supplenti il diritto alla Carta del docente e ai relativi benefici finanziari, in assenza di significative differenze nel lavoro svolto rispetto ai colleghi di ruolo.

Questa posizione è stata riconosciuta e sostenuta anche da altri organi giurisdizionali, tra cui il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione, che hanno invalidato le norme nazionali limitanti e riconosciuto il diritto alla Carta del docente anche ai docenti con supplenze annuali. Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, ha commentato che il successo dei ricorsi rappresenta non solo la possibilità per i precari di recuperare le somme spettanti per la formazione professionale, ma anche un passo avanti nella lotta contro la discriminazione di questa categoria di professionisti.

Link affiliazione amazon

La sentenza sul bonus da 500 euro

In conclusione, il Giudice del Lavoro di Venezia ha riconosciuto il diritto all’accredito di 2.000 euro sulla Carta elettronica del docente coinvolto, condannando il Ministero a provvedere a tale accredito, stabilendo anche la copertura delle spese legali sostenute per il ricorso. Questa decisione rappresenta un precedente per tutti i docenti in condizioni simili, spianando la strada affinché gli insegnanti possano reclamare i loro diritti per gli ultimi cinque anni.