Continua la protesta dei docenti di sostegno specializzati verso i corsi INDIRE da 30 CFU. Dopo il presidio davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito tenutosi lo scorso 3 gennaio, stavolta gli insegnanti, tramite la Flc Cgil Roma e Lazio, si rivolgono al Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio permanente sull’inclusione, organo per la tutela dei docenti specializzati nel sostegno, della qualità dei percorsi di formazione specialistica e di una scuola inclusiva.
Il problema secondo i docenti di sostegno specializzati
Nell’appello, i docenti di sostegno specializzati hanno affermato quanto segue: “Siamo stati ascoltati ancora una volta ma non abbiamo avuto alcuna risposta se non riguardo i tempi di attuazione dei corsi INDIRE (decreti attuativi in Febbraio e partenza dei corsi nella tarda primavera). Perché siamo preoccupati e quali risposte aspettavamo? Siamo inquieti perché così come sono concepiti i corsi INDIRE mettono a rischio la qualità dell’inclusione dei nostri alunni; svalutano la formazione degli insegnanti di sostegno; provocano una eccessiva saturazione del mercato del lavoro e una conseguente diminuzione delle opportunità occupazionali per chi ha seguito iter rigorosi e selettivi in Università italiane”.
“L’esperienza da sola non è sinonimo di qualità – dipende sempre da come la si fa l’esperienza – per questo non pensiamo siano sufficienti tre anni per poter ridurre a tal punto – in termini di tempo e di qualità – la specializzazione per le attività di sostegno” si può leggere nell’appello. “Temiamo che i corsi INDIRE rappresentino una “sanatoria” per coloro i quali hanno ottenuto il titolo di specializzazione all’estero senza alcuna selezione, in Paesi dove il sistema scolastico è concepito in modo nettamente diverso rispetto al nostro”.
Le proposte fatte
Ecco cosa nel concreto propongono i docenti di sostegno specializzati:
- corsi di specializzazione della durata minima di 6 mesi, con selezioni iniziali, laboratori in presenza, esami intermedi e tirocini obbligatori;
- una pianificazione territoriale delle reali esigenze di insegnanti di sostegno, la programmazione di tali corsi solo nei gradi di scuola ove vi sia carenza di personale specializzato;
- attribuzione equa dei punteggi nelle graduatorie, valorizzando i percorsi di formazione completi e selettivi svolti in Università Italiane;
- assunzione dei docenti specializzati attraverso nomine da GPS e ampliamento dell’organico di sostegno, per ridurre precariato e contratti a termine.