Ministero dell'Istruzione
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Oggi, 3 gennaio, alle ore 11:30, la FLC CGIL parteciperà al presidio organizzato dai docenti di sostegno precari di fronte al Ministero dell’Istruzione. L’iniziativa ha l’obiettivo di chiedere l’aumento dell’organico di diritto, la stabilizzazione dei docenti specializzati e il miglioramento della formazione per garantire continuità didattica e inclusione scolastica attraverso nuove assunzioni.

Critiche ai percorsi di formazione INDIRE

In una nota ufficiale, la FLC CGIL ha espresso la propria contrarietà ai percorsi INDIRE di formazione abbreviati e semplificati per ottenere la specializzazione sul sostegno. Il sindacato sottolinea l’importanza di potenziare l’offerta formativa universitaria legata ai TFA sostegno, adeguandola al reale fabbisogno delle scuole e riducendo i costi per i docenti.

Secondo la FLC CGIL, misure come la stabilizzazione di soli 1800 posti aggiuntivi o la conferma del supplente decisa da famiglie e dirigenti scolastici non risolvono il problema della precarietà nel settore. “La continuità didattica – si legge nella nota – deve essere garantita attraverso un piano di stabilizzazione dell’organico in deroga e assunzioni a tempo indeterminato dei docenti specializzati. Solo così si può tutelare il diritto allo studio degli alunni con disabilità e preservare la qualità del modello inclusivo della scuola italiana”.

L’appello del Gruppo docenti di sostegno uniti per INDIRE

Dal canto loro, i docenti pro Indire scrivono una lettera ai colleghi che oggi protestano. “Cari tutti coloro che protesteranno il 3 gennaio e che stanno appoggiando questa manifestazione, con il rispetto e la cortesia che ci contraddistingue, vi vorremmo sottoporre qualche punto su cui riflettere ed inoltre abbiamo qualche domanda da porvi. Premettiamo che noi non disprezziamo nessuno, capiamo che “in gioco” c’è molto.  Ognuno di noi, compresi anche voi in questo “noi”, ha fatto sacrifici, ha sofferto, ha lavorato e studiato allo stesso tempo. Sappiamo bene e capiamo che non è stato certamente facile conciliare tutto. 

C’è stato chi ha anche perso qualcuno…c’è stato chi ha sofferto anche per cause esterne alla scuola…non bisogna scordare che la vita è fatta di eventi che a volte fanno talmente male da togliere il fiato e le forze per tutto, ed io lo so bene. Ci sono appena passata. La prima domanda è: perché giudicare e non cercare di capire cosa sta alla base della non frequenza/iscrizione al TFA che voi avete la fortuna di fare/aver fatto?

Alcuni fatti e alcune domande su cui riflettere

  • FATTO: Competenza è la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. (RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 23 aprile 2008)
  • DOMANDA: Cosa vuol dire secondo Voi? Non abbiamo già ampiamente dimostrato a scuola che abbiamo già le capacità di lavorare con i ragazzi che con noi hanno potuto affrontare un percorso scolastico in maniera adeguata? Perché non riconoscerci questo?
  • FATTO: Chi è di ruolo sul sostegno può accedere al percorso abilitante su materia da 30 CFU ed online. Il DPCM 4 agosto 2023 art. 13 comma 1 stabilisce infatti che chi è già abilitato a una classe di concorso o specializzato sul sostegno può accedere al percorso 30 CFU per conseguire un’altra abilitazione. Tale percorso viene erogato in modalità online sincrona. Le lezioni si svolgono su piattaforme dedicate con controllo di frequenza e accessi, sono organizzate in cicli e vengono effettuate prevalentemente nel fine settimana. In questo caso gli abilitati su sostegno non hanno protestato anzi hanno sfruttato la possibilità e si sono abilitati su materia. La legge lo permette. Probabilmente dopo il ruolo, dopo cinque anni, in molti faranno il passaggio su materia.

La valutazione del quinquennio decorre dall’anno scolastico di immissione in ruolo con titolarità sul sostegno o, per i docenti che hanno partecipato alla mobilità, dall’anno scolastico in cui si è ottenuto il trasferimento da materia a sostegno. I sindacati, evidentemente in risposta alle richieste degli stessi docenti di sostegno, hanno chiesto di poter conteggiare anche l’anno di supplenza finalizzata al ruolo per le assunzioni da GPS sostegno nel quinquennio valido per assolvere all’obbligo di permanenza su tipologia di posto. 

  • DOMANDA: Quanti abilitati su sostegno lo hanno fatto? In quanti lo hanno fatto prevedendo un passaggio su materia? Se i sindacati si sono interessati a questo, lo hanno fatto per motu proprio o perché in molti li hanno interpellati?
  • FATTO: Le assunzioni straordinarie da GPS sostegno prima fascia sono state previste dall’articolo 5-ter del DL n. 228/2021, convertito in legge n. 15/2022, che ha prorogato la procedura prevista dall’articolo 59 comma 4 del DL n. 73/2021 (convertito in legge n. 106/2021). Quando si voleva eliminare questa possibilità per non creare disparità tra docenti tornando così all’accesso al ruolo tramite concorso, è stata lanciata una petizione online chiedendo al ministero di rinnovare le assunzioni dalla prima fascia delle Gps sostegno.
  • DOMANDA: I docenti di Sostegno e gli altri di materia, che hanno partecipato e/o parteciperanno alle procedure concorsuali per avere il ruolo, hanno protestato? Sono scesi in piazza contro chi ha avuto la possibilità di accedere al ruolo con una semplice domanda oppure hanno rispettato una norma di legge?
  • FATTO: Nell’organizzazione dei corsi TFA Sostegno da parte delle Università si è sempre riscontrata una chiara disparità nella distribuzione dei posti messi a disposizione, con una concentrazione di oltre il 50% delle disponibilità nelle Università del Sud. Questo FATTO ha chiaramente compromesso la possibilità a molti di poter accedere ai suddetti corsi. I posti a bando sono pochi in generale presso le facoltà del Nord Italia, rispetto alle Università del Sud Italia.

In pratica, tanti insegnanti di sostegno con l’abilitazione presa in un’università del Sud, sono stati costretti a trasferirsi in un istituto del Nord, continuando così ad alimentare un altro annoso problema della scuola italiana, che è quello degli «insegnanti con la valigia». Pendolari dell’istruzione destinati, prima o poi, al trasferimento, con tanti saluti alla continuità didattica, requisito fondamentale anche e soprattutto per gli alunni con disabilità. Molti di questi docenti pendolari da sempre e tuttora hanno, giustamente dal loro punto di vista, come priorità quella di TORNARE A CASA. E’ comprensibile. Questo ha alimentato la supplenza al quadrato o a volte al cubo… Il supplente del supplente… 

  • DOMANDAPerché questa disparità visto che le cattedre vacanti di sostegno sono soprattutto nelle regioni del Nord Italia? I docenti che volevano specializzarsi al Nord perché hanno dovuto sottostare a meccanismi illogici di questo tipo? Chi si è specializzato con TFA ESTERO se avesse avuto scelta, cosa avrebbe fatto? Chi è stato in classe con i ragazzi che ne avevano bisogno?”

Non è stato facile neanche per noi

La lunga lettera continua: “Cari colleghi e cari tutti coloro che vogliono impedire l’avvio dei corsi INDIRE per il sostegno avremmo altre domande per VOI. Avremmo altro da ribadire. Per l’ennesima volta invece vi chiediamo di smetterla con queste proteste. Rispettate la volontà di un Governo che ha deciso di dare la possibilità a chi lavora già da anni a contatto con la realtà di ogni alunno.

Cosa credete? Che sia stato semplice? Assolutamente NO! Anche noi abbiamo dovuto studiare ogni volta e non solo per un ciclo di TFA. Se vi credete arrivati con un semplice TFA vi sbagliate di grosso! Non basta neanche quello se vogliamo dirla tutta! È solo un mero punto di partenza. Voi avete iniziato da quello. Vi rispettiamo. Noi abbiamo iniziato dalla scuola. Abbiamo iniziato dai ragazzi. Abbiamo imparato con loro e da loro. Ogni giorno, per anni! Molti di noi hanno anche frequentato il TFA Estero. 

Invito all’empatia

Tanti di noi, con enormi sacrifici, hanno conseguito materie universitarie inerenti i SSD del TFA sostegno, tuttavia non riconosciuti a tal fine dalle stesse Università presso le quali sono stati acquisiti! Quindi, cari colleghi del CDS abbiate più rispetto delle scelte del legislatore volte non  a regalare la specializzazione a chi ha già maturato una notevole esperienza lavorando sul campo, ma a valorizzarne piuttosto il patrimonio didattico-educativo acquisito nel tempo. La teoria del TFA consiste nell’acquisire nozioni frequentando dei corsi organizzati, mentre la pratica consiste nell’agire, nell’acquisire esperienza, e in via autonoma, ossia da autodidatta, le stesse competenze teoriche.

Ricordiamoci che l’empatia dovrebbe accomunare tutti i docenti e voi dovreste averlo compreso a maggior ragione in quanto il concetto è rimarcato più volte nei testi del TFA. L’empatia, cari colleghi, è la capacità di “mettersi nei panni dell’altro” percependo, in questo modo, emozioni e pensieri. È l’abilità di vedere il mondo come lo vedono gli altri, di essere non giudicanti, comprendere i sentimenti altrui. Quindi? Noi vi comprendiamo ma non vi giudichiamo. Fate altrettanto voi”.