Nel DDL Semplificazioni, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, è inclusa una clausola che permetterebbe alle famiglie degli studenti di richiedere il mantenimento del loro attuale insegnante di sostegno precario, a condizione che il docente acconsenta e che non sia stato già assegnato un insegnante di ruolo. Questa misura modifica il decreto legislativo n. 66/2017. Marcello Pacifico, a capo del sindacato Anief, descrive la proposta come inaccettabile, evidenziando che 28.000 insegnanti sono attualmente in fase di specializzazione senza garanzie future, anticipando iniziative legali contro questa politica.
Insegnanti di sostegno su richiesta: Anief non ci sta
Pacifico sottolinea la contraddizione tra la necessità di fornire continuità didattica e il diritto all’educazione attraverso la stabilizzazione degli insegnanti supplenti, piuttosto che perpetuare la loro precarietà. Egli fa notare che una grande parte dei posti di sostegno esiste solo in deroga nonostante l’assegnazione annuale, indicando la necessità di trasformarli in posti fissi. Critica inoltre la mancanza di allineamento tra il numero di insegnanti specializzati e le reali necessità, evidenziando che molti insegnanti che dovrebbero essere confermati dalle famiglie non hanno la specializzazione richiesta. Pacifico aggiunge che le modifiche legislative correnti impediranno a migliaia di insegnanti, sia quelli in corso di specializzazione sia quelli con qualifiche ottenute all’estero, di ottenere posti fissi, incluso l’accesso alle supplenze.
‘Siamo alla follia’
“La verità – prosegue il presidente Anief – è che sul sostegno ai quasi 340 mila alunni con disabilità siamo alla follia: se in 28 mila si specializzeranno con TFA ma non potranno insegnare senza consenso delle famiglie, c’è qualcosa che non va. Perché lo Stato continua a precarizzare in nome della continuità didattica“. Denuncia la gestione inadeguata dell’inclusione scolastica, che viola gli standard europei sui diritti sociali, una questione sollevata da Anief al Comitato europeo dei diritti sociali dal 2018. Pacifico inoltre attacca la proposta legislativa per il modo in cui tratta gli insegnanti di sostegno, paragonandoli a figure di assistenza anziché a professionisti dell’educazione, sottolineando come ciò offenda la loro dignità e violi principi di merito e professionalità. Anche la UIL si è dichiarata contraria.