Una recente sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha riacceso il dibattito sul funzionamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e l’algoritmo. Al centro della vicenda, un sistema informatizzato che ha penalizzato un docente con punteggio superiore, evidenziando gravi falle nei meccanismi di convocazione.

L’algoritmo delle GPS sotto accusa

Il caso riguarda un insegnante escluso da incarichi nonostante il suo punteggio elevato in graduatoria, a causa del funzionamento dell’algoritmo. Secondo l’ordinanza ministeriale, ogni docente ha un solo “turno di nomina”. Questo sistema, però, si è dimostrato problematico: al momento della convocazione del ricorrente, le sedi da lui indicate come preferite non erano più disponibili. Di conseguenza, l’algoritmo lo ha considerato “rinunciatario” e ha assegnato i posti liberatisi successivamente a docenti con punteggi inferiori.

Il Tribunale ha dichiarato questa procedura illegittima, in quanto contraria ai principi meritocratici e costituzionali di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.) La sentenza emessa dalla giudice Antonia Cozzolino ha portato risultati concreti per il ricorrente:

  • 12 punti aggiuntivi in graduatoria, pari a quelli che avrebbe maturato con l’incarico;
  • Risarcimento economico per le retribuzioni perse a causa della mancata supplenza annuale.

E chi si trova in situazioni analoghe?

Chi si trova in situazioni analoghe può intraprendere un’azione legale seguendo queste linee guida:

  1. Dimostrare il punteggio in graduatoria, confrontandolo con i colleghi convocati.
  2. Documentare le proprie preferenze, fino a un massimo di 150 sedi.
  3. Presentare i bollettini ufficiali delle nomine, evidenziando le sedi assegnate a docenti con punteggi inferiori.
  4. Calcolare il danno subito, considerando la perdita di punteggio e retribuzioni.
  5. Quantificare le ricadute sulla carriera, come la mancata progressione in graduatoria.

Queste azioni possono tutelare i diritti di chi è stato ingiustamente scavalcato, promuovendo un sistema di assegnazione più meritocratica.

Avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola