L’estate riporta l’annosa questione legata ai docenti fuori sede. Ogni anno, infatti, terminate le attività, molti docenti si ritrovano a rientrare presso le abitazioni di origine per ricongiungersi con i propri familiari. Proprio sul tema si è espresso il CNDDU (Coordinamento Nazionale Docenti per i Diritti Umani), che ha elaborato alcune proposte in merito, tra cui l’introduzione di una Carta vacanze.
Il CNDDU: aumento stipendio per docenti fuori sede, attività rimodulate e Carta Vacanze
Il CNDDU, che recentemente si è espresso anche sulla possibilità di slittare l’inizio delle lezioni ad ottobre per contrastare le alte temperature, ha formulato le seguenti osservazioni: “Gli insegnanti di ruolo, in particolar modo quelli fuorisede, notoriamente dispongono delle proprie ferie solo durante il periodo luglio/agosto, bimestre in cui i costi per godere dei pacchetti turistici o villeggiatura con le proprie famiglie sono incrementati in funzione del fattore alta stagione. Tanti hanno difficoltà a godere del proprio tempo libero in un simile contesto di forti rincari”.
Prosegue: “Occorrerebbe un adeguamento degli stipendi per ovviare a tale inconveniente: sarebbe un provvedimento auspicabile per chi vive in condizioni precarie e dispone di pochi giorni all’anno per ritrovarsi con i familiari. Si potrebbe pensare addirittura a una sorta di Carta vacanze docenti connessa al reddito e alla distanza dal luogo di residenza. Oppure si dovrebbe consentire ai docenti di utilizzare le proprie ferie durante tutto l’anno scolastico, mediante una rimodulazione delle attività didattiche e di un’effettiva innovazione e rivoluzione del settore”.
La situazione attuale: stipendi e trasporti
Ad oggi, lo stipendio medio di un docente varia dai 1.400 euro ai 2.300 euro. Ciò dipende da alcuni fattori quali l’anzianità di servizio, il grado di istruzione e la tipologia di istituto in cui si esercita l’insegnamento. Nonostante i numerosi dibattiti e l’inflazione galoppante, non ci sono indicazioni concrete per un ritocco sostanzioso degli emolumenti.
Per quanto riguarda le vacanze, per tutto il 2024 sono state confermate le agevolazioni sui trasporti per tutto il personale scolastico. Queste prevedono una serie di sconti e di tariffe con alcune compagnie convenzionate. Palese che ciò non può bastare per affrontare i costi che l’alta stagione estiva impone. Ecco perché l’idea di una Carta vacanze, sulla falsariga della Carta docente, potrebbe essere una soluzione interessante.
Ferie docenti: riepilogo
L’articolo 13 del CCNL 2006-200 e l’art. 35 del CCNL 2019-2021 regolamentano le ferie dei docenti. Ai docenti con più di tre anni di anzianità sono riconosciuti 32 giorni durante l’anno scolastico, mentre ai docenti con meno di tre anni di servizio spettano 30 giorni (così come per i docenti con contratto annuale fino al 31 agosto). A questi si aggiungono 4 giornate di riposo da fruire improrogabilmente entro il 31 agosto. Il punto sollevato dal CNDDU è proprio questo: le ferie sono concentrate quasi totalmente nel periodo estivo, rendendo di fatto oneroso il rientro. Solo un cambio totale delle attività didattiche potrebbe portare ad articolare le ferie in modo differente e ad avere un impatto economico meno forte per i docenti fuori sede.