Il 3 gennaio davanti la sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito è prevista un’iniziativa da parte dei docenti precari specializzati sul sostegno. Al centro c’è la questione dell’attivazione dei corsi di specializzazione INDIRE. Dal 2025, infatti, dovrebbero partire tali percorsi, che si affiancheranno al TFA, tradizionale corso di specializzazione sul sostegno. E proprio i docenti specializzati in seguito al superamento del TFA sono contrari a tale nuova impostazione. Oltre ad avere una formazione ridotta, infatti, non ci sarebbe alcuna distinzione tra le due figure abilitate ai fini delle graduatorie. E questo potrebbe avere delle ricadute nelle GPS di I fascia, a cui accederebbero indistintamente tutti i docenti specializzati.

Anche la FLC CGIL sostiene l’iniziativa dei docenti specializzati

Secondo un comunicato del 20 dicembre, la FLC CGIL darà pieno supporto all’iniziativa del 3 gennaio prevista per le ore 11:30 davanti al Ministero dell’Istruzione promossa dai docenti di sostegno precari.

Tale impegno si pone in continuità con le richieste che da tempo la FLC pone ai tavoli come nelle piazze in difesa della qualità del modello di inclusione della scuola italiana e del diritto allo studio degli alunni con disabilità.

Sarà l’occasione per ribadire la contrarietà più volte espressa dalla FLC CGIL rispetto all’avvio di percorsi di formazione abbreviati e semplificati per acquisire la specializzazione sul sostegno che rischiano di dequalificare tale formazione. Occorre, al contrarioimplementare l’offerta formativa delle università relativamente ai TFA sostegno e legarla all’effettivo fabbisogno del sistema scolastico, abbassando i costi a carico dei docenti.

Differenziare le specializzazioni?

Più di qualcuno ha proposto di differenziare le specializzazioni conseguite sul sostegno, graduandole sulla base della tipologia. Chi si specializza tramite TFA dovrebbe avere la precedenza rispetto ai futuri specializzati dei percorsi INDIRE. Questi potrebbero accedere alla I fascia, ma subito dopo i primi. La situazione comunque è molto complessa e ancora si attendono istruzioni sull’attivazione di tali percorsi. Fatto sta che ormai si è creata una frattura tra i medesimi docenti di sostegno. Da una parte, infatti, abbiamo i docenti che chiedono tutele dopo il superamento di un percorso impegnativo quale il TFA. Dall’altra, coloro che sono pro INDIRE.