Specializzazione sostegno
Specializzazione sostegno

Docenti specializzati su sostegno all’estero, ieri abbiamo riportato la notizia dell’iniziativa presa da FLC-CGIL di scrivere al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in merito a una questione riguardante i rigetti delle domande di riconoscimento dei titoli: secondo segnalazioni pervenute al sindacato, infatti, il MIM invierebbe i decreti di diniego solamente ai diretti interessati e non agli USP. A questo proposito, è arrivata in redazione una replica da parte di un docente che ha conseguito un titolo di specializzazione in Spagna.

Replica a FLC-CGIL sulla questione riguardante i decreti di rigetto per i titoli conseguiti all’estero

Salve, ho letto sul vostro sito l’articolo relativo ad una richiesta di incontro che la CGIL ha chiesto al ministro Valditara relativo ai rigetti inviati dal MIM ai soli destinatari e non all’USP di riferimento. Desideravo replicare a tale articolo e avere la possibilità di rispondere per le rime ai rappresentanti del sindacato CGIL, per i quali, a mio avviso, sarebbe auspicabile e possibile una azione legale e vi spiego perché.

Premesso che non sono un avvocato ma semplicemente un docente precario con titolo di specializzazione estera, conseguita in Spagna per l’impossibilità di conseguirla in Italia per via del numero esiguo di posti e per via di un sistema clientelare e strutturato per fare arricchire le università pubbliche e private italiane, e mi fermo qui.
Chi vi scrive è stato costretto ad emigrare dalla Sicilia al Nord Italia con al seguito tre figli in età scolare e prescolare nella speranza di avere un’entrata mensile in grado di soddisfare i bisogni primaria della mia famiglia. Aggiungo che lo scrivente è in possesso di una laurea quinquennale vecchio ordinamento in scienze agrarie con il massimo dei voti ma che varie vicissitudini personali mi hanno costretto a lasciare lavoro e la mia terra in cerca di fortuna.

Tutto ciò premesso mi sono inserito in GPS da qualche anno e sto svolgendo da due anni l’incarico assegnatomi in qualità di docente di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado, dove seguo due alunni con disabilità.
Sto svolgendo il mio lavoro con estrema professionalità con risultati ottimi ma soprattutto con l’apprezzamento sia degli alunni che delle loro famiglie, e tutto questo non rubando niente a nessuno rispettando quelle che sono le ordinanze e la legislazione in vigore nel mondo dell’istituzione scolastica.

Ma andiamo al nocciolo della questione, come è possibile che una sigla sindacale si schieri apertamente a favore di una parte di lavoratori contro un’altra parte di lavoratori onesti che hanno intrapreso un altro percorso di studi consentito dai regolamenti e dalle direttive europee. Sbaglio o il sindacato fonda la sua esistenza e il suo statuto sulla difesa dei lavoratori nella sua totalità e non distinguendo lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Cone mai questa dura presa di posizione? Sbaglio o i sindacati si reggono grazie agli aiuti dello Stato che tradotto significa che si regge coi sacrifici dei cittadini? Mi sorge un serio dubbio: non è che per caso sostengono una parte dei lavoratori per meri interessi economici? Tutto ciò è vergognoso e credo sia il caso di interpellare gli organi preposti per appurare se questo sia un comportamento corretto da parte di chi sopravvive grazie a soldi pubblici.
I sindacati sono colpevoli di fomentare un clima ostile e stanno mettendo contro una parte di lavoratori contro un’altra parte di lavoratori. Chiedo gentilmente di pubblicare questa mia protesta e spero che i sindacati facciano davvero il loro dovere e cioè difendere gli interessi di tutti i lavoratori.