Domanda di aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze 2024/26, la terza informativa del Ministero dell’Istruzione riguardante l’Ordinanza GPS ha portato l’ennesima novità, quella relativa alla possibilità di inserirsi in prima fascia con riserva per coloro che manifesteranno l’intenzione di iscriversi ai percorsi abilitanti. Una novità che ha subito dato origine a polemiche, vista anche l’incertezza delle tempistiche legate all’avvio e alla conclusione dei corsi per conseguire l’abilitazione.
Ordinanza GPS, terza bozza con l’inserimento in prima fascia con riserva per chi si iscriverà ai percorsi abilitanti
I sindacati sono stati nuovamente convocati per mercoledì prossimo, 15 maggio, per confrontarsi con il Ministero dell’Istruzione in merito a questa novità contenuta nella terza bozza che, evidentemente, ha tutta l’aria di essere un compromesso, visto l’enorme ritardo accumulato nell’avvio dei percorsi abilitanti. Un primo punto da chiarire è quello legato all’avvio dei corsi visto che, dopo la pubblicazione dei decreti di attivazione (arrivati solamente il 22 aprile scorso), i bandi di iscrizione stanno ancora tardando: tutte le Università e le istituzioni AFAM coinvolte riusciranno a garantire uniformemente l’iscrizione, entro il 30 giugno, a chi intende inserirsi in prima fascia con riserva?
Come si dovrà comportare l’aspirante in sede di presentazione della domanda GPS?
Il punto più importante, però, è quello che riguarderà la presentazione della domanda GPS: il consiglio, per chi intende iscriversi ai percorsi abilitanti e quindi inserirsi in prima fascia GPS con riserva è quello di inserirsi in seconda fascia a pieno titolo e in prima con riserva, anche se ovviamente si dovrà attendere il testo ufficiale dell’Ordinanza GPS per avere un’idea di come muoversi in sede di presentazione della domanda.
Coloro che si inseriranno in prima fascia GPS con riserva, potranno quindi partecipare alla procedura di attribuzione delle supplenze al 31 agosto e al 30 giugno 2025, firmando un contratto con clausola rescissoria: qualora la riserva non dovesse essere sciolta positivamente, la supplenza si interromperà. Anche questo punto desta particolari perplessità, in quanto l’aspirante dovrebbe conseguire l’abilitazione entro il termine dell’anno accademico 2023/24: c’è da considerare il fatto che tale scadenza cambia da ateneo ad ateneo.
Inoltre, cosa succederà se l’aspirante non riuscirà a concludere il percorso abilitante per un qualsiasi imprevisto? Oltre a non poter sciogliere positivamente la riserva, l’aspirante toglierà a un collega la possibilità di poter svolgere servizio di supplenza su quella cattedra. Insomma, non mancano i dubbi e le perplessità in merito a un provvedimento che, per sanare il grave ritardo nell’avvio dei percorsi abilitanti, rischia di creare un’altra serie di contenziosi per disparità di trattamento.