L’aggiornamento delle Gps sarebbe dovuto arrivare in anticipo rispetto al biennio scorso. A marzo si vociferava che le graduatorie si sarebbero dovute riaprire a cavallo delle vacanze di Pasqua, e invece ci stiamo avviando alla fine di aprile e ancora tutto tace. E più passa il tempo più le tempistiche stanno per coincidere col 2022. Ricordiamo infatti che le domande dell’ultimo aggiornamento si erano chiuse il 31 maggio 2022. A che punto siamo quindi? Facciamo chiarezza.

Aggiornamento Gps, pro e contro dei ritardi

La nuova bozza dell’ordinanza ministeriale è passata al CSPI lo scorso 12 aprile. In teoria il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha a disposizione 10 giorni di tempo per poter esprimere il suo parere. Nulla però esclude che le tempistiche possano allungarsi (siamo infatti già oltre). Per certo possiamo ormai dire che la pubblicazione dell’ordinanza avverrà in maggio, con l’apertura presumibilmente immediata della finestra temporale entro cui gli aspiranti potranno inoltrare le domande di aggiornamento delle Gps. I giorni a disposizione per procedere alla compilazione e all’inoltro saranno 20, nonostante i sindacati abbiano fatto pressioni per dilatare i termini.

I ritardi nella pubblicazione dell’ordinanza ministeriale porteranno sicuramente alcuni vantaggi agli aspiranti se pensiamo ad esempio che sarà più facile raggiungere il punteggio massimo di servizio (12 punti) per questo anno scolastico (risvolto più improbabile se la riapertura delle Gps fosse avvenuta a marzo). Senza contare che più precari potrebbero essere riusciti a conseguire più titoli per aumentare il punteggio e, con riguardo ai nuovi inserimenti, più aspiranti potranno aver conseguito il titolo di accesso necessario per iscriversi nelle graduatorie. Questo protrarsi delle tempistiche porta con sè però anche un maggiore carico di lavoro per gli uffici scolastici e le segreterie scolastiche che dovranno compiere poi la solita corsa contro il tempo per poter avere le graduatorie pronte entro l’inizio del nuovo anno scolastico (nella speranza che non si debba procedere anche con la solita pioggia di rettifiche).