Gli aspiranti hanno ancora a disposizione diversi giorni per dedicarsi alla compilazione della domanda Gps. La scadenza, ricordiamo, è fissata alle ore 23.59 del 10 giugno 2024. Proseguono intanto i dubbi. Tra questi troviamo quello attinente ai permessi non retribuiti: vanno dichiarati nell’istanza? Danno punteggio? Facciamo chiarezza.

Compilazione domanda Gps: cosa sapere sui permessi non retribuiti

Può capitare che nel corso della supplenza l’aspirante abbia usufruito di giorni di permesso non retribuito. Un interrogativo frequente riguarda quindi la possibilità di inserire o meno questi giorni. Il dubbio nasce ovviamente dalla necessità di aggiungere quanti più giorni possibile per acquisire punteggio e ottenere posizioni più elevate in graduatoria. Occorre però capire come destreggiarsi per non commettere errori importanti.

A tal proposito va precisato che i giorni di permesso, se non retribuiti (come nel caso di specie) non sono computabili né giuridicamente né economicamente. Pertanto, quei giorni costituiscono interruzione di servizio e non valgono né per il punteggio né dal punto di vista retributivo ( e tanto meno quindi nemmeno a livello contributivo). Conseguentemente, per poter operare correttamente nella compilazione della domanda delle Gps, l’interessato dovrà ‘spezzare’ i giorni (anche se indicati a livello contrattuale) e non caricare quello ( o quelli) in cui l’aspirante ha usufruito del permesso.

Per fare degli esempi e procedere correttamente nel conteggio dei giorni all’interno dell’istanza i giorni di permesso richiesti per partecipare ai concorsi, per i docenti a tempo determinato, non sono validi ai fini giuridici e comportano l’interruzione del contratto per quei giorni. Invece se si trattasse di permessi per motivi personali, retribuiti, questi sono invece validi ai fini giuridici e possono essere conteggiati ai fini delle Gps.