Come è stato chiarito più volte nella domanda di partecipazione al concorso, aperta fino al 9 gennaio 2024, sono valutabili solo gli anni scolastici fatti di almeno 180 giorni di servizio, oppure qualora il servizio è stato svolto ininterrottamente dal 1° febbraio fino agli scrutini. Non sono valutabili le supplenze brevi e, di conseguenza, non possono essere inseriti nell’istanza contratti spezzati, nemmeno qualora dalla loro somma si ottengano i 180 giorni richiesti. Di seguito facciamo alcune precisazioni in merito.

Quiz commentati per la prova scritta del concorso scuola: raccolta di quesiti su tutto il programma.

Solo contratti di 180 giorni o dal 1° febbraio ininterrotti fino agli scrutini

Un quesito ricorrente tra gli aspiranti che si stanno accingendo a compilare la domanda di partecipazione è quello riguardante le supplenze brevi. Queste non sono valutabili e non sono nemmeno utili all’accesso della quota del 30% dei posti riservata per i docenti con 3 anni di servizio nelle scuole statali di cui almeno un anno di servizio specifico. Alla sezione ‘titoli di servizio’ non si possono dunque inserire nella domanda i contratti spezzati. Questo rappresenta sicuramente un problema per chi ha maturato i 180 giorni con più contratti in uno stesso anno scolastico. Se si copre continuativamente il periodo dal 1° febbraio agli scrutini si può flaggare l’apposita voce, altrimenti si possono inserire solo contratti che recano già un inizio e un termine con cui si raggiungono i 180 giorni. In caso contrario, se si dovessero inserire contratti la cui somma dei giorni non dà 180 giorni il sistema rileva un errore e non consente l’inserimento di quel titolo di servizio.

Guida Pratica alla Preparazione del Concorso: Informatica e competenze digitali del docente. Con quiz commentati.

AGGIORNAMENTO: Va fatta una precisazione, come ci ha fatto notare un lettore. Il “non si possono inserire” è riferito al fatto che non si possono inserire in un’unica schermata, ma bisogna procedere ogni volta con AGGIUNGI. Una piccola operazione che comunque andrà a buon fine.