Le donne che rientrano nella categoria delle caregiver hanno due possibilità per andare in pensione: accedere ad Opzione donna o usufruire dell’Ape sociale. Qual è la soluzione più vantaggiosa? Analizziamo i pro e i contro di entrambi i casi.
Donne caregiver: Opzione donna o Ape sociale?
Anche nel 2024 le lavoratrici caregiver possono decidere di accedere alla pensione anticipata con Opzione donna o con l’Ape sociale. Ovviamente ci sono delle differenze sia in termini di requisiti che di importi. In entrambi i casi, come abbiamo detto, le lavoratrici devono appartenere alla categoria caregiver. Devono cioè assistere da almeno 6 mesi un parente affetto da invalidità civile.
Inoltre, per beneficiare di Opzione donna bisogna avere 35 anni di contributi e 61 anni di età, con uno sconto di uno o due anni se si hanno rispettivamente uno o più figli. Per usufruire dell’Ape sociale, che ricordiamo non è una vero e proprio trattamento pensionistico ma una forma di accompagnamento alla pensione, occorre avere 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contributi, con uno sconto fino a due anni in base al numero di figli.
Cosa conviene
Alla luce di quanto detto finora, Opzione donna permette di lasciare il lavoro prima, ma richiede tuttavia qualche anno in più di contributi. Le differenze, però, non finiscono qua perché occorre considerare anche le modalità di calcolo degli importi. Con Opzione donna bisogna necessariamente accettare il calcolo dell’assegno con il sistema contributivo puro. Ciò implica quindi una maggiore decurtazione. Nell’Ape sociale, invece, il calcolo dell’assegno avviene con il sistema misto (retributivo + contributivo). Tuttavia, non bisogna dimenticare che trattandosi di una forma di accompagnamento alla pensione l’importo può arrivare fino ad un massimo di 1.500 euro al mese (non rivalutatile) per 12 mensilità.
Per quanto riguarda la decorrenza, il pagamento del primo rateo di pensione con Opzione donna arriva dopo 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti, mentre con Ape Sociale scatta il mese successivo. Nel complesso, quindi, possiamo dire che sia più conveniente andare in pensione con l’Ape sociale, sebbene presenti alcuni limiti di reddito. Ad ogni modo, occorre sempre considerare di volta in volta le esigenze di ciascuna lavoratrice.