Mario Pittoni
Mario Pittoni

Doppio canale di reclutamento, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, Mario Pittoni, torna a parlare del disegno di legge N. 1920/2020 che si era posto, come obiettivo, l’attuazione del doppio canale di reclutamento da affiancare ai concorsi ordinari per titoli ed esami. In un messaggio pubblicato sulla propria pagina Facebook, il già presidente della Commissione Cultura al Senato ribadisce l’importanza di cambiare direzione in merito alla crescita esponenziale delle supplenze.

Stabilizzazione docenti precari, Pittoni torna a ribadire l’importanza del doppio canale di reclutamento

‘Da tempo – esordisce così Mario Pittoni sulla propria pagina Facebook – sottolineo l’importanza di invertire il trend che gli ultimi anni ha visto la crescita esponenziale delle supplenze a scapito della stabilizzazione degli insegnanti, prima garanzia di continuità didattica e quindi qualità del servizio’. La cosiddetta ‘supplentite‘, infatti, non accenna ad arrestarsi: anzi, i numeri riguardanti i contratti a tempo determinato continuano ad aumentare, anno dopo anno.

Pittoni, così, ha colto l’occasione per ricordare il suo disegno di legge N. 1920: ‘Non a caso – spiega il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega – dal 2020, per velocizzare l’assunzione dei docenti valorizzando merito ed esperienza, mi batto per il cosiddetto “doppio canale” di reclutamento da affiancare al tradizionale concorso per titoli ed esami’. Mario Pittoni, a questo proposito, ha annunciato che tale progetto sarà oggetto d’interlocuzione con la Commissione europea per il necessario via libera. 

Pittoni sul reclutamento dei docenti: ‘Dobbiamo tornare al buonsenso’

D’altro canto, secondo Pittoni, è necessario aumentare i controlli per colpire alla radice quello che ormai è un autentico “mercato” dei titoli. Un business che penalizza oltremisura i precari, costretti ad aprire il portafoglio per qualsiasi corso “formativo” che garantisca punteggio, nel timore di essere scavalcati’. Pittoni, nella parte finale del suo messaggio, ribadisce che l’obiettivo finale deve essere il ritorno al buonsenso, ‘con gli interessati alla carriera d’insegnante che studiano per acquisire il titolo, col titolo accedono alle supplenze (titoli ed esperienza devono avere pari dignità), con le supplenze ai percorsi abilitanti e con l’abilitazione alle forme di selezione per l’assunzione a tempo indeterminato previste dalla legge’.