Torna d’attualità il tema dell’edilizia scolastica. Del resto, come sappiamo, le strutture scolastiche hanno un’età media di 50 anni, con la maggior parte delle quali costruite prima dell’entrata in vigore delle norme antisismiche. La situazione è quindi decisamente preoccupante e da tempo si richiedono investimenti per mettere in sicurezza gli edifici scolastici. Nelle scorse ore sulla problematica è intervenuta Ornella Cuzzupi, Segretaria Nazionale UGL Scuola nonché componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Edilizia scolastica: “Definire un a continuità d’investimenti a lungo termine”
In queste ore è stato pubblicato il “XXII Rapporto sulla sicurezza delle scuole” di Cittadinanzattiva, che offre una fotografia della situazione dell’edilizia scolastica italiana, sulla base della quale emerge un trascinarsi di decenni di interventi ‘tampone’ che non hanno mai cercato di risolvere concretamente le criticità svecchiando il panorama edilizio scolastico. Questo è quanto sostiene Ornella Cuzzupi (UGL Scuola), la quale ha precisato come “occorra prendere atto con pragmatismo dello stato delle cose, decidere le priorità e agire di conseguenza“.
I problemi dell’edilizia scolastica, come ha spiegato la sindacalista, “vanno dalla manutenzione a quelli specificatamente strutturali senza tralasciare i mancati adeguamenti antisismici. Per non parlare dell’assenza delle basilari certificazioni.” Alla luce di ciò ha aggiunto: “non basta scandalizzarsi né tantomeno appellarsi unicamente al Pnrr, è evidente che serve una precisa, determinata e prospettica azione politica. Occorre, senza tergiversare, stabilire per legge la direzione sulla quale devono muoversi i soggetti interessati, Governo, regioni, enti locali; e assicurare con lo stesso strumento una continuità d’investimenti per l’edilizia scolastica proiettata nel tempo. Impegni economici pianificati con un adeguato minimo annuale fisso e una parte variabile per casi straordinari.
Quanto detto vale anche per gli arredi e il benessere di alunni e operatori dell’istruzione. In diverse scuole siamo ancora ai giubbini addosso d’inverno e ai ventilatori comprati dai docenti nei periodi di caldo. Anche questo deve essere inquadrato nella programmazione a cui facevamo cenno. Solo in tal modo e con un diretto e trasparente coinvolgimento da parte di tutti gli attori istituzionali potranno essere trovate adeguate risposte o, in caso contrario, precise responsabilità!”.
Cuzzupi ha concluso ponendo facendo leva sulla necessità di avere una scuola di merito e valore passando anche attraverso il miglioramento edilizio della stessa.