Sciopero
Sciopero

Adesioni scarse allo sciopero che si è tenuto ieri, 31 ottobre 2024. I dati ufficiali pubblicati sul ‘cruscotto’ del Ministero della Pubblica Amministrazione hanno registrato il 2,4% di personale scolastico che ha deciso di scendere in piazza per protestare. Come riporta Il Giornale si è toccato il record dei minimi storici se si considera che l’adesione, già considerata bassa all’epoca, era stata comunque maggiore nell’ottobre 2023. Ricordiamo che le motivazioni alla base dello sciopero si fondavano sull’inadeguatezza delle misure contenute nella bozza di legge di bilancio 2025, soprattutto a fronte degli annunciati tagli del personale scolastico. Le scarse adesioni alla mobilitazione nazionale hanno quindi rappresentato il pretesto per scatenare la polemica all’interno della compagine politica, tra la maggioranza che ritiene come il flop dello sciopero sia indice di soddisfazione del ‘popolo’ scolastico, e l’opposizione che punta sempre più il dito contro scelte ritenute irresponsabili sul comparto dell’Istruzione.

‘Botta e risposta’ tra maggioranza e opposizione sullo sciopero del 31 ottobre

I punti principali della manifestazione riguardavano l’aumento degli stipendi, la stabilizzazione del personale precario e maggiori investimenti nell’istruzione pubblica. Nonostante ciò la gran parte del personale scolastico ha preferito lavorare regolarmente e non partecipare allo sciopero. Immediato l’entusiasmo sul fronte della maggioranza politica, con Ella Bucalo, senatrice di Fratelli d’Italia, che ha commentato: “I lavoratori della scuola riconoscono il valore della buona politica portata avanti in questi due anni. La scarsa adesione è dunque stata interpretata come una soddisfazione da parte dei lavoratori della scuola sull’operato del governo Meloni.

Sul lato opposto ovviamente non si è registrato lo stesso sentore. Anna Ascani, deputata del Partito Democratico, ha accusato il governo di voler “smantellare l’istruzione pubblica” con tagli al personale che non si vedevano “dai tempi della Gelmini”. Ed Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi Sinistra, ha aggiunto: “Nella mente di Valditara e Bernini la scuola e l’università di qualità non devono essere quelle pubbliche ma solo quelle private”.