I docenti della scuola pubblica saranno compensati per le ore di formazione professionale svolte oltre il limite delle 40 ore annue, da sempre previste per le attività extra-didattiche. Questa importante novità arriva con il Contratto Collettivo Nazionale (Ccnl) 2019-21, approvato in via definitiva all’Aran, l’agenzia nazionale di rappresentanza per la contrattazione collettiva.
Compensi per la formazione docenti 2023: le novità del Ccnl 2019-21
Secondo le nuove direttive del Ccnl, tutte le ore di formazione svolte oltre il limite delle 40 annue dovranno essere compensate, con criteri stabiliti attraverso la contrattazione integrativa d’Istituto e in accordo con le Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu). Questo significa che, da oggi, la remunerazione per la formazione aggiuntiva sarà calcolata in base ad accordi specifici definiti in ogni singolo istituto scolastico.
La volontà è di rendere la formazione una parte integrante del percorso di crescita professionale dei docenti, come sottolineato anche dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che auspica un “processo formativo continuo” accompagnato da “riconoscimenti economici adeguati”. Perché, come riporta il Ccnl sottoscritto lo scorso 18 gennaio, “la formazione continua costituisce un diritto ed un dovere per il personale scolastico”.
La formazione continua fa parte della carriera
Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, ha ribadito l’importanza di stanziamenti aggiuntivi per garantire una formazione costante e adeguata, non solo per i docenti ma anche per il personale ATA. Inoltre, il sindacato chiede che queste misure siano estese anche al personale precario, per permettere a tutti i lavoratori della scuola di aggiornarsi professionalmente e partecipare a percorsi formativi riconosciuti e retribuiti. La retribuzione delle ore di formazione oltre le 40 previste mira a supportare e incentivare il miglioramento delle competenze, rendendo la formazione parte integrante della carriera di ogni docente.