Il Collegio Docenti, all’inizio di ogni anno scolastico, individua al suo interno le funzioni strumentali. Queste sono delle risorse che, in base alle specifiche competenze possedute, si occupano di una determinata area, ponendosi come figure di riferimento per l’intera comunità scolastica. L’organo collegiale seleziona in modo autonomo le aree, ma è abbastanza frequente prevedere la scelta di una funzione strumentale dedicata all’inclusione. In molti istituti vi è la convinzione, erronea, che a ricoprire tale incarico debba essere necessariamente un docente di sostegno. In realtà, non vi è alcuna previsione normativa che stabilisca ciò.
Funzione strumentale inclusione: può essere anche un docente curricolare
Le funzioni strumentali, ex funzioni obiettivo presenti nel CCNL 1998-2001, sono state introdotte dal contratto collettivo nazionale successivo (2002-2005). L’art. 30 c. 2 di tale documento prevede che “tali funzioni strumentali sono identificate con delibera del collegio dei docenti in coerenza con il piano dell’offerta formativa che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari. Le stesse non possono comportare esoneri totali dall’insegnamento e i relativi compensi sono definiti dalla contrattazione d’istituto”.
Come si può apprendere, è lo stesso Collegio Docenti a stabilire, in coerenza con il PTOF (non più POF), i criteri di attribuzione degli incarichi. E per quel che concerne l’area benessere e inclusione nulla impone di individuare un docente di sostegno come funzione strumentale. Quindi, anche un docente curricolare, ovviamente con opportune competenze, può ricoprire il ruolo in questione. Certo, è abbastanza evidente che, in molti istituti, si predilige orientarsi verso un docente di sostegno, possibilmente specializzato. Ciò perché potrebbe possedere delle caratteristiche che possono risultare utili allo scopo che si propone l’area inclusione.
Compiti e retribuzione
Tra i compiti più rilevanti che deve svolgere la funzione strumentale inclusione vi sono (elenco assolutamente non esaustivo):
- Accoglienza e inserimento degli alunni con Bisogni educativi speciali, dei nuovi insegnanti di sostegno e degli operatori addetti all’assistenza.
- Coordinamento delle attività di inserimento e di integrazione degli alunni con disabilità, DSA o BES.
- Coordinamento nell’aggiornamento della modulistica per la redazione dei PEI e dei PDP.
- Partecipazione al GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione).
- Partecipazione ai GLO (Gruppi di Lavoro Operativo).
- Promozione di attività di aggiornamento professionale in materia di inclusione.
- Verifica e monitoraggio periodico degli interventi di integrazione.
- Verifica e monitoraggio periodico degli obiettivi e dei risultati.
- Interazione con il Dirigente Scolastico, le altre funzioni strumentali, i coordinatori di classe, i collaboratori del Dirigente Scolastico, il DSGA e il personale ATA, in particolar modo per coloro che sono direttamente coinvolti nell’assistenza agli alunni.
Per quel che concerne i pagamenti, come spiegato dal CCNL summenzionato, la funzione strumentale inclusione, così come tutte le altre, è retribuita secondo quanto previsto dalla contrattazione integrativa d’istituto. Questa è frutto di un accordo tra il Dirigente Scolastico e la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) di istituto.