Negli ultimi anni, la gestione delle ferie per i docenti precari è diventata un tema di grande rilevanza negli ultimi anno. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16715/2024, ha portato una revisione a una prassi diffusa, che ha suscitato numerose discussioni. Vediamo nel dettaglio la disciplina delle ferie per i docenti precari, i diritti e i doveri dei dirigenti scolastici e le procedure da seguire per il riconoscimento delle indennità sostitutive.
La normativa delle ferie per i docenti precari
La normativa europea, recepita anche dalla giurisprudenza italiana, sancisce chiaramente che i docenti precari, durante i periodi di sospensione delle attività didattiche (Natale, Pasqua e dal 8 al 30 giugno), rimangono a disposizione del datore di lavoro. Questo comporta che l’assegnazione d’ufficio delle ferie risulta illegittima. Ciò significa che esistono tre possibilità per i docenti precari:
- Rimanere in servizio durante i periodi di sospensione delle attività didattiche.
- Richiedere esplicitamente le ferie.
- Il Dirigente scolastico deve invitare formalmente i docenti a fruire delle ferie, avvisandoli che, in caso contrario, perderanno il diritto alle ferie e alla relativa indennità sostitutiva.
Gli obblighi del Dirigente Scolastico
Il Dirigente scolastico ha l’obbligo di produrre un duplice avviso nei confronti dei docenti:
- Invito formale a fruire dei giorni di ferie maturati e non goduti.
- Informazione sulla perdita del diritto alle ferie e all’indennità sostitutiva in caso di mancata fruizione.
Conseguenze della mancata fruizione delle ferie
Se il docente non viene formalmente avvisato, conserverà il diritto all’indennità sostitutiva delle ferie maturate e non fruite. Tale diritto si prescrive in 10 anni. I docenti precari che si sono trovati in questa situazione possono richiedere al Ministero fino a €1000 per ciascuno degli ultimi 10 anni, per un totale di €10.000 a partire dal 2014. È importante inviare una lettera raccomandata o una PEC interruttiva della prescrizione al Ministero.