Tra i docenti precari c’è grande attesa per la riapertura delle Graduatorie Provinciali delle Supplenze (Gps). L’aggiornamento è confermato per la primavera di quest’anno, e iniziano a trapelare voci (non ufficiali) sul periodo in cui potrebbero essere riaperte le domande: si parla di aprile come mese papabile. Nel frattempo circola ancora confusione sulla durata che avranno le Gps una volta aggiornate. Facciamo chiarezza.
Gps: nessun dubbio sulla validità biennale
Con la questione dello strumento normativo da utilizzare per disciplinare le supplenze si sono creati molti interrogativi su quella che sarà la durata delle Gps. La scelta era tra regolamento e ordinanza. Su pressioni dei sindacati il Ministero, alla fine, ha espresso l’intenzione di ricorrere nuovamente ad un’ordinanza ministeriale, richiedendo quest’ultima tempi più celeri che non mettono a rischio l’aggiornamento delle Gps nell’anno corrente. Tutto ciò è indicato all’articolo 5 comma 2 del Decreto-legge n. 215 del 30 dicembre 2023, il cosiddetto decreto Milleproroghe 2024 entrato in vigore il 31 dicembre scorso. La norma in questione parla espressamente di validità delle Gps per il biennio 2024/25 – 2025/26, e il legislatore richiama espressamente successivi rinnovi biennali delle graduatorie medesime. In definitiva non ci sono dubbi sulla validità delle Gps in occasione del prossimo rinnovo: saranno nuovamente biennali, diversamente dalla bozza che era circolata alcune settimane fa.
Quando sarà previsto il regolamento per le supplenze?
Il ricorso all’ordinanza ministeriale è previsto in attesa dell’emanazione del regolamento per le supplenze, il cui iter di approvazione è in corso e che disciplinerà a regime la costituzione delle graduatorie e il conferimento delle supplenze. Ricordiamo che i regolamenti ministeriali prevedono una lunga e articolata procedura prevista dalla Legge 1988, n. 400 e che al momento la bozza è stata nuovamente inviata, per il prescritto parere, al Consiglio di Stato. Non è possibile prevedere quindi quando sarà definito. Di sicuro, come hanno più volte rimarcato i sindacati, andranno apportati diversi correttivi.