“Ho alterato dei certificati di titoli quando ho presentato domande per le GPS e quando la scuola mi ha fatto la convalida se ne è accorta. Ancora non mi hanno fatto sapere nulla. Cosa mi può succedere? Se restituisco gli stipendi posso chiedere di chiudere la vicenda”? Questa è una delle domande che è stata trattata nel corso del nostro webinar su YouTube in relazione alla convalida dei titoli per le supplenze. Gli avvocati Altieri e Rossi hanno risposto a questa e altre domande. In questo articolo vediamo la risposta dell’Avvocato Fabio Rossi.
Convalida titoli e alterazione dei titoli
L’Avvocato Rossi spiega: Si tratta di un’ipotesi gravissima che, come tale, ha conseguenze gravissime sia sul piano penale che sotto il profilo lavoristico. Riguardo al primo aspetto non mi addentro – esorbitando il piano penale dalle mie competenze – ma è evidente che sia configurabile quanto meno il reato di falso e la scuola sarà tenuta a denunziare la condotta alla Procura della Repubblica per la conseguente punizione. Ma non finisce qui.
Il lavoratore in questione verrà, infatti, sottoposto a procedimento disciplinare, all’esito del quale verrà verosimilmente irrogata la massimo sanzione del licenziamento disciplinare, verrà depennato dalla graduatoria ai cui fini sono stati prodotti i falsi titoli e, cosa ancor più grave, non potrà più concorrere a posti nella pubblica amministrazione. Invero, la regola generale per la partecipazione ai concorsi pubblici è quella secondo cui non possono accedere agli impieghi coloro che siano stati destituiti dall’impiego presso una pubblica amministrazione (art. 2 d.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3; art. 2 d.P.R. 9 maggio 1994, n. 487).
E se restituisco gli stipendi?
Quanto, infine, alla restituzione degli stipendi – continua l’Avv. Rossi – la stessa potrebbe, forse avere qualche rilevanza in sede penale ai fini della quantificazione della pena nell’ambito di una valutazione complessiva del contegno dell’imputato, ma difficilmente, vista la gravità della condotta, potrà evitare le conseguenze espulsive di cui sopra si accennava in ambito lavorativo.
Occorre dare un consiglio importante ai nostri lettori. Nel caso che abbiamo esaminato c’è sicuramente una grave malafede ma in altri casi si può incorrere in false dichiarazioni anche a causa di una disciplina di regolamento o di bando poco chiara o palesemente ingiusta. Il consiglio, allora, in questi casi è quello di inserire una nota in seno alla domanda o, se il sistema non lo permette, di far seguire alla domanda una nota integrativa a mezzo pec con cui si chiarisca il proprio punto di vista e si riservi il contenzioso ove l’Amministrazione non valuti il titolo richiesto.