Le Gps esistono dal 2020. Prima di allora gli incarichi annuali venivano conferiti dagli Usp solo dalle Gae e, in maniera residuale, dalle graduatorie d’istituto. Negli anni alcuni aspetti sono però cambiati e gli elenchi si sono ampliati sempre più, e non solo perchè si è registrata una sempre maggiore attrattiva verso il mondo dell’insegnamento. Soprattutto dopo l’ultimo aggiornamento dell’estate scorsa, si è notato un ulteriore aggravamento della situazione, soprattutto in alcune province e per alcune classi di concorso. Molti aspiranti si chiedono quindi quale possa essere lo scenario futuro e quali prospettive potranno esserci, con riguardo in particolare alle possibilità di lavorare dalla prima fascia. Vediamo di seguito di fare un’analisi.
Saturazione prima fascia Gps: da cosa potrebbe dipendere?
Il problema della saturazione della prima fascia Gps sembra essere più realistico con riguardo alla scuola secondaria. Alcuni parametri dei corsi abilitanti rischiano di portare infatti in questa direzione, sebbene questa situazione non riguardi allo stesso modo tutte le classi di concorso.
Ad oggi in realtà ci sono già classi di concorso sature (pensiamo alla ADSS), e se guardiamo alle modalità con cui vengono banditi i corsi abilitanti i numeri legati al fabbisogno sono stati messi in dialogo con alcune esigenze esposte dalle università e dal comparto AFAM. Ma laddove non veniva esplicitato un numero preciso di posti da parte dell’istituzione accademica veniva assegnato d’ufficio un numero di 10 unità di abilitanti. Numeri, questi, che per alcune classi di concorso rappresentano un dato elevatissimo. Le conseguenze più massicce di queste operazioni saranno visibili nei prossimi anni. Questa interessante analisi è stata fatta da Nunzia De Falco, docente di conservatorio ed esperta di normativa scolastica, sul proprio profilo Instagram, fornendo uno spunto di riflessione su una ‘macchina’ scolastica che andrebbe forse aggiustata qua e là.