Continua ad alzarsi la voce di chi è contrario all’eventuale slittamento al 2025 delle graduatorie ATA di III fascia. Al coro si unisce anche la UIL scuola, con la voce di Paolo Pizzo, che dichiara senza mezzi termini: “I ritardi dell’Amministrazione non possono ricadere sulle persone”. E continua: “A pagarne le spese migliaia di persone che sarebbero private dall’attribuzione dei nuovi punteggi. La strada comoda dell’adattamento al meno peggio non tutela le persone e non appartiene alla UIL“.

ATA terza fascia: ‘3 anni di tempo per la predisposizione del bando’

Paolo Pizzo fa notare come con la pubblicazione del bando per le graduatorie ATA di terza fascia ci si sia ridotti all’ultimo minuto, nonostante i tre anni di tempo che il MIM ha avuto a disposizione. Ma che colpa ne hanno gli aspiranti? In merito alla pubblicazione del bando per il rinnovo delle graduatorie, la UIL Scuola Rua ritiene che, “procrastinare di un altro anno la validità delle graduatorie qualora le stesse non fossero disponibili entro il prossimo 31 agosto, sia lesivo dei diritti di migliaia di lavoratori e di aspiranti“.

Il Segretario Nazionale Paolo Pizzo rammenta che lo slittamento delle graduatorie ha visto una riformulazione dell’emendamento (originariamente concepito per lo slittamento) estendendo la possibilità, anche per chi si iscrive per la prima volta, di acquisire entro un anno la nuova certificazione di alfabetizzazione informatica, come previsto dal CCNL 2019-21 (non sottoscritto dalla UIL).

Serve un cambio di rotta sulle tempistiche

Come afferma Pizzo, serve un cambio di rotta in merito alle tempistiche. Perché risolto il problema dell’acquisizione della certificazione informatica, è nato quello dei tempi di pubblicazione delle graduatorie. Una procedura che dipende dall’Amministrazione e non delle lavoratrici e dei lavoratori. “E’ necessario che l’amministrazione ponga in essere le procedure con tempi e modalità consone ai bandi, per non pregiudicare le condizioni lavorative del personale” conclude.